Comprare online, in Italia il risparmio è del 17,3%

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Nel settore dell’e-commerce il nostro Paese è al terzo fra i più convenienti in Europa, subito dopo Inghilterra e Germania. Da noi i prezzi più bassi d’Europa per gli alimentari, ma non per i Dvd…
Con un risparmio medio del 17,3% l’Italia si piazza al terzo posto dei Paesi europei dove la spesa online è più conveniente. È quanto emerge dal primo ‘International online pricing report’, realizzato per la piattaforma di e-commerce Kelkoo da Shape the Future. Dalla musica ai libri, passando per i computer, ma anche vestiti e alimentari: l’e-commerce prende sempre spazio nella vita di tutti i giorni anche perché si può risparmiare fino al 50% acquistando online. Rispetto all’Italia listini più convenienti si trovano solo in Inghilterra (-34,0% rispetto alla media) e in Germania (-17,5%), in Europa, mentre negli Stati Uniti l’indice tocca quota -35,4%. La peggiore piazza per l’e-commerce è invece la Danimarca, dove i prezzi superano la media europea dell’83,2%. Cattivi affari offrono anche la Norvegia (+47,0%) e i Paesi Bassi (+8,7%).
In Italia fanno eccezione alla convenienza dell’on line i Dvd, che costano di più che in ogni altro paese (+17,1%). Campioni del risparmio sono invece i prodotti alimentari, grazie ai prezzi più bassi in Europa (-38,2%), ma sono a buon mercato anche libri (-28,2%), automobili (-18,8%) e Cd (-14,2%). Più cari sono invece i cosmetici (+31,4%), i giochi (+13,5%) e la telefonia (+10,4%). La ricerca è stata effettuata confrontando più di 1.220 prezzi per un paniere di 124 prodotti. Ne emerge che i Cd musicali più economici si trovano nel Regno Unito (-49,5%) mentre gli Stati Uniti sono il paradiso dell’elettronica (con i computer a – 26,9%, i cellulari a -27,2% e i video giochi a -30,1%). I risparmi che derivano da acquisti su siti esteri possono raggiungere il 200%, secondo Kelkoo, ma solo il 20% dei 150 milioni di cittadini europei che utilizzano l’e-commerce fanno compere transfrontaliere a causa di difficoltà legate a garanzie, tasse e trasporti.

Fonte: Business People