Riciclaggio carta: Antitrust rende obbligatori gli impegni di Comieco

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Per effetto delle misure, circa l’80% dei rifiuti cartacei complessivamente raccolti in Italia, per un valore di 482 milioni di euro nel decennio 1999-2009, potrà essere commercializzato liberamente, rispondendo alle ordinarie dinamiche concorrenziali.
Il 40% dei rifiuti da imballaggio oggi gestiti dal Consorzio Comieco, con un sistema di gestione amministrata, verrà assegnato alle cartiere attraverso aste competitive. È il risultato degli impegni di Comieco, il Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica, accettati e resi vincolanti dall’Antitrust che ha così chiuso l’istruttoria avviata per possibile intesa restrittiva della concorrenza. Grazie a queste misure circa l’80% dei rifiuti cartacei complessivamente raccolti in Italia, per un valore di 482 milioni di euro tra il 1999 e il 2009, circolerà liberamente, rispondendo alle ordinarie dinamiche concorrenziali: al 40% di rifiuti gestiti dal Consorzio che verrà assegnato con le aste, si aggiungono infatti i flussi di macero già oggi affidati a dinamiche di mercato, e come tali nella disponibilità delle cartiere associate a Comieco, come materia prima secondaria.
L’istruttoria era stata avviata a marzo dello scorso anno, alla luce del sistema di assegnazione dei rifiuti cartacei alle cartiere associate al Consorzio: secondo l’Autorità, il meccanismo utilizzato avrebbe potuto rappresentare un’intesa restrittiva della concorrenza in quanto stabilisce pro-quota le quantità di rifiuti cartacei (ossia di materia prima) di ciascuna cartiera, cristallizzando le quote di mercato, anche attraverso il prezzo, stabilito in misura fissa.
Secondo l’Antitrust, l’introduzione delle aste, sia pur per una quota del 40% permette di superare le preoccupazioni concorrenziali espresse nell’avvio dell’istruttoria. Il restante 60% di rifiuti cartacei che verrà assegnato pro-quota è del resto giustificato dall’esistenza di un interesse pubblico a garantire, in questa fase, la certezza dello svolgimento delle funzioni di tutela ambientale svolte dal Consorzio. Il mantenimento di una percentuale assegnata pro-quota evita inoltre il rischio che, qualora le aste dovessero andare deserte, la carta da macero assuma valore nullo, rendendo la sua raccolta e il successivo recupero, un costo.
In sostanza, per effetto degli impegni risulta sensibilmente affievolita la preoccupazione relativa ai possibili effetti di “cristallizzazione” delle quote di mercato delle imprese consorziate.