Riceviamo e pubblichiamo
“Volevo portare la vostra attenzione sulla notizia pubblicata dal Corriere della Sera, riguardo l’evasione fiscale in Italia. Sembra che questa si attesti al 38%, cioè fatto 100 le tasse pagate dagli Italiani c’è ne sono altre 38 che vengono evase.
Ebbene in accordo con uno studio Confcommercio, in Italia la pressione fiscale ammonta al 51% del PIL prodotto.
In pratica fatto 100 il PIL gli Italiani pagano allo stato Italiano 51.
Se l’evasione fiscale è del 38% “delle tasse pagate” vuol dire che mancano all’appello circa 19 (=51*38%) che sommate alle tasse effettivamente pagate (51) porterebbero le entrate fiscali dello stato a 70 (51+19).
Cioè su 100 di PIL 70 è il prelievo fiscale che gli italiani dovrebbero versare al fisco, credo simile a quanto avveniva in Unione Sovietica, considerando che la moneta veniva comunque utilizzata per le transazioni private.
Se le cose stanno così credo francamente che l’evasione è una necessità, anzi mi stupisce il fatto che sia così bassa. Ma questa mi sembra una sciocchezza Ma forse le cose non stanno proprio così.
Probabilmente i dati di evasione non si riferiscono al PIL calcolato (i nostri 100) ma a Pil sottratto alle statistiche ufficiali, in altre parole le entrate tributarie sono effettivamente pari al 51% del Pil, ma evidentemente esiste ancora parte di PIL che invece non viene rilevato dalle statistiche, PIL che potremmo calcolare come segue 19/ 0,51= 37 (fatto 100 il PIL e considerato evasione per 19, se applichiamo il tasso di pressione fiscale del 51% otteniamo il valore anzidetto, infatti il 51% di 37 fa proprio 19 che sono le tasse che mancano secondo quanto riferisce il Corrierone nazionale).
Ma se il nostro PIl è di 137 e non 100 come suggerito dalle statistiche Istat allora, considerando che il PIL Italiano reale è di 2,113 Bilioni di Dollari corretto per 137% farebbe un PIl reale di 2,89 Bilioni di Dollari per 60 milioni di abianti. La Germania ha un PIL di 3.33 Bilioni di Dollari per 82 milioni di abitanti. Vuol dire che gli italiani sono più ricchi dei tedeschi. Oh mio Dio. E pure questa mi sembra una sciocchezza.
Leggendo i dettagli però sembrerebbe che il dato (38%) si riferisca soltanto alla parte di PIL generato da attività produttive la cui posizione giuridica permette l’evasione. In sostanza non lavoro dipendente, non pensioni e interessi da BOT conti correnti ecc.
Se le cose stanno così il tasso di evasione sarebbe del 18% e non del 38% vale a dire la metà.
Ma se pure nei calcoli riportati si sostituisce il nuovo numero (18 anzichè 38) le considerazioni sulla ricchezza degli Italiani e sulla pressione fiscale non varierebbero, gli italiani sarebbero comunque ricchissimi quanto i tedeschi oppure la pressione fiscale si attesterebbe comunque a livelli sovietici.
In entrambe i casi a me sembra una sciocchezza.
Analizzando però i dati ancora più a fondo sembra che l’evasione fiscale raggiunga livelli del 66% addirittura al Sud Italia. Tale dato farebbe della Calabria, del Molise della Sicilia delle regioni svizzere, e anche questo sembra poco, molto poco, credibile.
Insomma una sciocchezza anche questa
Insomma ho dei dubbi sul numero riportato in prima pagina dal Corriere. Ci sarebbe qualcuno disposto a spiegarmi?
Concludo con una annotazione. Il Corriere riportava in prima pagina il dato di una evasione fiscale del 38%. Scorrendo l’articolo sembra che il dato fosse del 18%, in sostanza, il dato si riferiva ad una parte di PIL e non a tutto il PIL. Ebbene se avessero circoscritto l’indagine ad una provincia, magari ad un solo comune, magari ad una sola strada dove magari abita una sola persona, che lavora in nero, il dato da riportare in prima pagina avrebbe potuto essere ancora più drammatico pari cioè al 100% di quanto dovuto, salvo poi specificare nei dettagli, ma si sa, è il titolo che conta”.
Massimiliano Vallillo