La Findim di Marco Fossati, azionista di Telecom Italia con il 5% circa, gioca male la partita nell’assemblea della societa’ tlc e non ottiene alcun rappresentante nel nuovo consiglio Telecom. E’ il quadro emerso dalla riunione dei soci, in cui, secondo alcuni osservatori, e’ mancata una vera strategia da parte della finanziaria di Fossati, che non e’ riuscita a far asse con i fondi rappresentati da Assogestioni. All’assemblea Telecom ha partecipato oltre il 50% del capitale (grazie alle nuove regole che danno tempo fino all’ultimo per presentarsi), di cui il 44,67% rappresentato da Telco, azionista di Telecom con il 22,4% e il 9,95% di Findim (resta quindi un 45,3% tra fondi e piccoli azionisti). La lista presentata da Telco ha ottenuto il 46,89% dei voti; la lista Findim l’11,70% e Assogestioni il 39,35%. Il risultato e’ che il nuovo cda sara’ composto da 12 consiglieri in quota Telco e tre in quota Assogestioni. Le cose sarebbero potute andare diversamente? Forse si’, spiegano gli addetti ai lavori, se i voti di Findim fossero stati “spacchettati” e se i fondi avessero avuto l’interesse a superare Telco. Sommando il 39,35% dei voti ottenuti da Assogestioni e, ad esempio, poco piu’ del 7% di quelli Findim, la lista dei fondi sarebbe stata la prima, quella di Telco la seconda. In questo caso, sarebbero stati nominati i tre consiglieri in quota ai fondi, i tre di Telco e l’assemblea avrebbe avuto la possibilita’ di votare direttamente gli altri consiglieri, tra cui magari qualcuno di Findim. Con un risultato di questo tipo, spiega chi conosce bene l’ambiente Telecom, Findim avrebbe dato un fortissimo segnale del fatto che la lista vincitrice non fosse piu’ quella di Telco.
Fonte: Archivio Radiocor