La rete d’impresa cala il poker. A maggio debuttano gli sgravi per fare sistema

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A maggio parte il contratto di rete con l’invio, da parte delle imprese che intendono accedere all’agevolazione, introdotta con l’articolo 42 del Dl 78/2010, della comunicazione dei dati richiesti per fruire dei vantaggi fiscali. I modelli da compilare, con relativi tempi e modalità, sono stati approvati con due provvedimenti firmati dal direttore dell’Agenzia delle Entrate, che ufficializzano l’invito rivolto alle imprese a fare sistema. Un ulteriore provvedimento regola invece termini, modi e contenuto della trasmissione telematica dei dati relativi alle imprese per le quali è stata rilasciata l’asseverazione del programma comune di rete da parte degli appositi organismi. Il poker è completato dalla circolare n. 15/E, che fornisce i primi chiarimenti su come le imprese possono accedere all’agevolazione collegata ai contratti di rete.

Termini e criteri per “fare rete” – In particolare, sono previste tre comunicazioni. La prima, per la comunicazione dei dati necessari alla fruizione dei vantaggi fiscali – mod. RETI – dovrà essere inviata dalle imprese appartenenti alle reti d’impresa, dal 2 al 23 maggio 2011, 2012 e 2013 relativamente ai periodi d’imposta in corso, rispettivamente, al 31 dicembre 2010, 2011 e 2012. La trasmissione telematica deve essere effettuata utilizzando il software “AGEVOLAZIONERETI” (disponibile dal prossimo 20 aprile). Mentre la seconda, con la quale è comunicata l’idoneità dell’organismo ad asseverare, cioè validare, un determinato programma di rete, sarà inviata all’Agenzia delle Entrate dalle rispettive Confederazioni di rappresentanza datoriale, rappresentative a livello nazionale. Infine, è prevista una terza comunicazione, concernente i dati delle imprese nei cui confronti è rilasciata l’asseverazione del programma comune di rete, che deve essere inviata telematicamente, via Entratel o Fisconline, entro il mese di aprile dell’anno successivo all’avvenuta asseverazione, utilizzando anche i software di controllo messi a disposizione dall’Agenzia. Occhio alle dimensioni degli archivi, che non devono superare i 3 megabyte.

I piccoli diventano grandi, grazie alle reti d’impresa – L’obiettivo dei contratti di rete è di sostenere le attività imprenditoriali. Come? Potenziando e incentivando specifiche forme di collaborazione reciproca tra le imprese in ambiti diversi e in vista della realizzazione di progetti comuni. A questo fine, la norma ha previsto un’agevolazione ad hoc, che prevede la sospensione dell’imposta sulla quota degli utili dell’esercizio che le imprese, che sottoscrivono un contratto di rete, scelgono di destinare a un’apposita riserva, destinandoli al fondo patrimoniale comune (o al patrimonio destinato all’affare).

La posta in gioco e il tetto massimo – Il plafond in favore delle reti è di 48milioni di euro. Nel dettaglio, 20milioni per l’anno 2011, annualità d’esordio dell’incentivo, e 14milioni di euro per ciascuno degli anni 2012 e 2013. Comunque, in relazione a ogni singola impresa, l’importo di utili che non concorre alla formazione del reddito non può superare il limite di 1milione di euro.
Quando l’impresa decade dall’agevolazione e quando trova il suo termine naturale –  Due i casi in cui la quota degli utili accantonati, in apposita riserva, fuoriesce dallo stato transitorio di sospensione dell’imposta per fare ritorno nei confini del reddito imponibile. Innanzitutto, se l’impresa utilizza gli utili accantonati per scopi diversi dalla copertura delle perdite d’esercizio e, nella seconda ipotesi, qualora venga meno l’adesione al contratto di rete.
Il testo dei provvedimenti e della circolare è disponibile sul sito www.agenziaentrate.gov.it.