Alessandria, Maroni: città guida per la sperimentazione della black list

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Tra i firmatari della Carta di Parma, c’era naturalmente anche il sindaco di Alessandria Piercarlo Fabbio, accompagnato dal comandante della Polizia Municipale Pier Giuseppe Rossi, questa mattina all’incontro nel capoluogo di provincia emiliano con il ministro dell’Interno Roberto Maroni, per discutere delle nuove misure di sicurezza urbana. L’obiettivo è superare le criticità, di recente sollevate dalla sentenza della Corte Costituzionale che dichiara illegittimi i poteri affidati ai sindaci.

L’appuntamento con gli amministratori (Alessandria, Ancona, Asti, Bergamo, Brescia, Carrara, Como, Cremona, Fano, Lucca, Mantova, Parma, Pavia, Prato, Rovigo, Verona, Vigevano) è stato voluto proprio da Maroni per condividere un pacchetto di proposte, che sarà oggetto di un Decreto di legge. “Ogni sindaco – ha spiegato il promotore della Carta, Pietro Vignali – è consapevole che i cittadini chiedono sicurezza e la chiedono oggi, non dopodomani. Per questo serve la certezza della pena, regole per le polizie locali e poteri certi per i sindaci. E per questo bisogna che giunga al più presto al termine anche il percorso della Legge di riforma della Polizia locale, che oggi è ferma in Parlamento. La Carta di Parma è un caso raro di ‘legge’ nel nostro Paese nata dal basso, stimolata dalla esigenze del territorio e dei cittadini”.

Nel 2008 oltre 20 sindaci di città medie di ogni colore politico hanno sottoscritto un documento contenente proposte al Governo per il miglioramento della normativa sulla sicurezza. Le proposte sono state accolte dal ministro nel Decreto Legge sulla sicurezza urbana che modificava il Testo unico sugli enti locali (legge 267/2000) con l’introduzione di una nuova materia prima non contemplata, ‘la sicurezza urbana’ delle comunità e, attribuendo ai sindaci un ruolo più ampio e maggiori poteri rispetto al passato. Il passaggio ha dato il via alla stagione delle ordinanze emesse in tutta Italia per il decoro e la sicurezza urbana. A inizio aprile di quest’anno la Corte Costituzionale, sulla base di alcuni ricorsi, ha sollevato alcune criticità rispetto al Decreto Legge, sostenendo che l’iter appropriato fosse quello della Legge approvata dal Parlamento e non Decreto Legge.

“Ancora una volta – ha commentato il ministro Maroni, al termine dell’incontro – il Tavolo di Parma si è dimostrato particolarmente utile. Presto con un provvedimento legislativo d’urgenza permetteremo ai sindaci di continuare a svolgere i loro poteri attraverso le ordinanze: funzionano e i reati diminuiscono. La sentenza della Corte Costituzionale è molto argomentata su questioni di principio che risolveremo”. In particolare nel Decreto Legge, si interverrà anche sull’attesa riforma della Polizia Municipale riordinandola e dotandola di dispositivi di sicurezza individuale, oltre che di prostituzione di strada (in parlamento vi sono 24 proposte di legge, che vanno dal ritorno a considerarla reato alla creazione degli eros center) e di accattonaggio.

E proprio di questi due fenomeni continua a occuparsi il Comune di Alessandria. “In attesa del Decreto Legge – ha sottolineato il sindaco Fabbio – stiamo riprendendo le ordinanze alla luce di quanto stabilito dalla Corte Costituzionale; abbiamo già messo a punto quella contro la prostituzione. Intanto ci proponiamo come città media per la sperimentazione della black list per monitorare l’ingresso e l’uscita delle auto: siamo già dotati del necessario apparato tecnologico che va collegato con gli Archivi del ministero dell’Interno; resta aperto il problema del collegamento delle nostre telecamere con il Sistema di indagine (SDI) e l’Automated Fingerprint Identification System (Afis, Sistema automatizzato di identificazione delle impronte), peraltro già consentito per legge. Si deve fare sicurezza anche con il prezioso ausilio delle strumentazioni moderne, Alessandria con la control room, un’ottantina di telecamere e l’Ufficio di investigazioni scientifiche può diventare un modello nazionale”.