Banda larga: completata la dorsale Tecnoparco – Verbania

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Nel convegno tenutosi presso la sede Provinciale di Verbania e dal titolo ‘Larga banda: un’opportunità per il Verbano Cusio Ossola’ è emerso chiaro quanto sia urgente e indispensabile uno sforzo comune, di pubblico e privato, per dotare anche questa Provincia di quelle infrastrutture, meno visibili di ponti e autostrade, ma oggi più che mai fondamentali per assicurare sopravvivenza economica a qualsiasi territorio. A maggior ragione a una zona decentrata, turistica e nel bisogno di una ripresa produttiva come il VCO.

“L’efficienza e l’adeguatezza rispetto alle esigenze, attuali e in prospettiva, di imprese, pubblica amministrazione e cittadini di questo sistema infrastrutturale sono determinanti per la competitività di un territorio. L’Amministrazione Provincia ha questa consapevolezza e intende fare la propria parte per dotare il territorio di ciò che è indispensabile in questo senso” ha detto aprendo l’incontro il Presidente Nobili.

“Il valore, in termini culturali ed economici, di Internet è straordinario: non a caso l’argomento è stato al centro del G8 di questi giorni voluto dal Presidente Sarkozy. La complessa organizzazione delle relazioni economiche e sociali funziona attraverso reti materiali per il trasferimento di beni e flussi di persone, ma sempre più su quelle immateriali che assicurano il trasferimento veloce di informazioni, conoscenza, idee. Come Fondazione delle Province Nord Ovest – fa sapere Nobili – abbiamo affrontato il problema del reperimento degli investimenti necessari per garantire un’estensione della larga banda”.

“Nella nostra Provincia la posa della fibra ottica è stata ultimata per quanto riguarda la dorsale che da Fondotoce raggiunge Verbania, ad Omegna e Domossola la fibra ottica dovrebbe arrivare con il prossimo autunno, grazie a un accordo con Telecom. Le valli, in un secondo tempo, potranno essere coperte con la radiofrequenza” ha spiegato l’Assessore Provinciale all’Informatizzazione Alberto Preioni che ha sottolineato come una volta compiuta questa infrastrutturazione sia necessaria una domanda da parte delle aziende, affinché gli operatori investano in servizi e connessioni.

L’Ing. Michele Setaro, presidente di Tecnolab, il laboratorio di prove indipendente nel campo dell’industria elettrica, elettronica, meccanica, dei materiali che ha sede al Parco Tecnologico del Lago Maggiore e che con la Provincia ha promosso il workshop, ha richiamato l’attenzione su quanto gli investimenti in ITC siano moltiplicatori di PIL. Ogni euro investito in tecnologie della comunicazione produce nel giro di un anno reddito per quasi un euro e cinquanta. “Si tratta di investimenti che si riflettono positivamente sulla qualità della vita dei cittadini, che sono forti di un ottimo rapporto qualità – prezzo e che consentono di creare nuove attività e servizi” ha evidenziato Setaro.

Dagli altri relatori (Cristiano Radaelli – Presidente dell’Associazione Nazionale Industria Informatica, Telecomunicazioni ed Elettronica di Consumo, Alfonso Fuggetta – Amministratore Delegato CEFRIEL, centro di ricerca nel settore dell’ICT del Politecnico di Milano, Roberto Soj – Responsabile Direzione Marketing del CSI-Piemonte e Antonio Fabbrocini della Banca Imi – Intesa Sanpaolo Eurodesk) il richiamo alla banda larga come ormai irrinunciabile fattore di accelerazione di sviluppo.

Secondo il dato di una ricerca non ancora presentata, il 41% delle casalinghe italiane utilizza internet. “Esiste un divario – è stato sottolineato nel convegno – tra quello che già oggi le famiglie fanno grazie alla rete e ciò che sono in grado di offrire le imprese e in particolare la pubblica amministrazione”.

ICT sono inoltre ‘sostenibilità ambientale’ – è stato ricordato – perché accorciano le distanze e non necessitano di spostamento fisico, e le loro applicazioni nei sistemi di controllo delle immissioni in atmosfera dispersione idrica possono davvero aiutare a limitare inquinamento e spreco di risorse.

Per dare l’idea con esempi concreti di cosa consenta una connessione in banda larga alle aziende sono state citate alcune case history aziendali. Come quella della ex Presidente di IBM, Andrea Pontremoli, che nel paese d’origine, Bardi, nell’Appennino parmense, ha creato un’azienda dove vengono prodotti e testati componenti di auto da corsa, con clienti di altissima gamma da tutto il mondo. Oppure Dainese, che a Molvena (Vicenza) ha sviluppato partendo da una produzione di abbigliamento indumenti tecnologici per motociclisti, brevettando l’airbag per moto, un dispositivo elettronico molto sofisticato.

Questo per evidenziare che esistono aziende che si sono create una forte competitività di mercato attraverso l’innovazione tecnologica pur risiedendo in zone decentrate. Un successo aziendale consentito solo dalla disponibilità di una piattaforma informatica come quella offerta dalla banda larga.
Per raggiungere un’adeguata copertura territoriale di questa rete ‘internet’ potente e veloce, senza la quale nel medio periodo è impossibile pensare di mantenere livelli minimi di attrattività imprenditoriale, ci vuole una consapevolezza diffusa, a livello di opinione pubblica.

Questo presupposto è stato più volte rimarcato nell’incontro, evidenziando come al più presto – attraverso una stretta cooperazione di pubblico e privato – si debbano decidere investimenti in questa infrastrutturazione, senza la quale si rischia di essere tagliati fuori da uno scenario di competitività economica. Vale sul piano industriale, ma non meno su quello turistico: e questo per la promozione di territorio e strutture e ancora di più per servizi di accoglienza, una volta che i turisti sono sul territorio. La connessione in banda larga è ormai richiesta ricorrente da parte di chi vuole soggiornare per una vacanza in un luogo piacevole, interessante e rilassante ma che consenta di interagire con quanto si è lasciato a casa o in ufficio.