Agenzie di rating: Adusbef e Federconsumatori presentano un esposto contro Standards & Poor’s

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Riceviamo e pubblichiamo

Gli scandalosi comportamenti delle agenzie di rating, le tre sorelle americane la cui affidabilità è stata messa a dura prova sia con i mutui sub-prime nel luglio 2007 che con il fallimento della Lehman Brothers, che ad 1 ora dal fallimento avvenuto il 15 settembre 2008 conservava una buona affidabilità ed era addirittura consigliata come ottimo investimento sul sito posticcio dell’Abi “Patti Chiari”,al contrario dei titoli di Stato italiani, considerati a rischio, non deve più continuare.

Il compito delle agenzie consiste nella valutazione del merito di credito, in termini di solvibilità, delle società pubbliche e private e degli Stati, ma questa mission da qualche anno è stata esercitata con approssimazione e spregiudicatezza, addossando le conseguenze a risparmiatori, famiglie e imprese, vittime di una crisi sistemica generata dall’avidità di banchieri e banche,spesso azioniste delle tre sorelle del rating e da evidenti collusioni con le autorità monetarie che rifiutano regole per limitarne l’operatività.

Adusbef e Federconsumatori,che avevano già denunciato il rating posticcio di Moody’s del 6 maggio 2010,che suscitò un terremoto sui mercati azionari e sul reddito fisso,oggetto di una approfondita inchiesta che sta per chiudersi da parte della Procura di Trani, affidata al PM dr Michele Ruggiero, dopo aver presentato nei giorni scorsi analoghi esposti contro Standard’s & Poor’s, invitano gli Stati sovrani ad uscire dal servaggio delle agenzie, che emettono spesso valutazioni come bombe ad orologeria che vanno ad incidere sui mercati e sui lavoratori, risparmiatori, famiglie.

In particolare Adusbef e Federconsumatori hanno chiesto ad alcune Procure della Repubblica, (compresa quella di Trani,che ha maturato grande esperienza e sensibilità nella tutela dei risparmiatori, consumatori,utenti), di verificare l’ outlook negativo assegnato sabato scorso all’ Italia da Standard & Poor’s ed esteso a cascata su alcune delle grandi banche e istituzioni nostrane (Intesa, Mediobanca, Cdp ed aziende pubbliche,ecc.) focalizzate nelle attività domestiche, al contrario di Fitch e Mody’s che non hanno ritenuto di modificare i loro giudizi sull’Italia, riproponendo l’ urgenza e la necessità non più rinviabile di una riforma globale della finanza che ridimensioni lo strapotere di questi «padroni dell’ universo».