«Di analisi come queste – del tipo “piove, governo ladro” – sono capaci tutti: basta mescolare insieme un buona dose di populismo, qualche luogo comune e agitare bene. Il risultato è la solita tiritera qualunquista priva di una concreta capacità di incidere sulla realtà dei fatti, ma funzionale soltanto alla volontà di tirarsi fuori per addossare sugli altri tutte le responsabilità».
Il vice presidente della Provincia Giuseppe Barbuto replica duramente al documento stilato dai segretari provinciali di Cisl e Uil, Sergio Pititto e Luciano Prestia, nel quale si denuncia la drammatica criticità della situazione vibonese, con particolare riferimento al mercato del lavoro e allo sviluppo.
«Forse Pititto e Prestia non se ne erano ancora accorti prima, ma ora hanno realizzato che c’è la crisi e la disoccupazione incalza – continua Barbuto -. Bene, fa piacere che due dei maggiori sindacati prendano finalmente coscienza di una situazione che l’intero Paese sta vivendo da almeno due anni. In un contesto così difficile, aggravato dal taglio drastico dei trasferimenti statali e dai ritardi nell’erogazione delle risorse nazionali e regionali già destinate al Vibonese, la collaborazione dei sindacati sarebbe preziosissima per affrontare la situazione nel migliore dei modi, a patto però che questo ausilio non si esaurisca in accuse generalizzate, dove tutti, destra e sinistra, maggioranza e opposizione, vengono indicati come i colpevoli, tranne, ovviamente, chi quelle accuse le lancia.
Imputare responsabilità alla Provincia in materia occupazionale, ad esempio, è pretestuoso, perché le competenze specifiche delle amministrazioni provinciali riguardano aspetti di gestione operativa (come per la rete viaria) e di coordinamento territoriale nell’ambito di una programmazione che ricade su altri soggetti istituzionali, come la Regione. Alludere poi genericamente a “tante risorse a disposizione non utilizzate”, senza dire quali sono e in quali circostanze sarebbero state sprecate, equivale a dire niente. Sembra, dunque, che Pititto e Prestia siano mossi più da motivazioni di polemica politica che da intenti squisitamente sindacali. Ma se è questo che vogliono, cioè proporsi nel panorama politico locale, lo facciano scoprendo le carte una volta per tutte, sgomberando il campo dagli equivoci che questa commistione di ruoli genera. Infine – conclude il vice presidente della Provincia -, se le organizzazioni sindacali vogliono davvero parlare di sviluppo e analizzare con l’Amministrazione provinciale le problematiche del territorio, sono certo che il presidente De Nisi accetterà volentieri un confronto aperto e schietto, eventualmente anche pubblico, per dare la possibilità ai cittadini di comprendere con chiarezza le posizioni di ognuno».