Trasformare lo spreco in risorsa. È l’idea del progetto Alimentis, versione sarda del Last Minute Market, modello studiato e collaudato dall’Università di Bologna che consiste nella possibilità di recuperare e ridistribuire i beni alimentari rimasti invenduti per le ragioni più varie, ma ancora perfettamente salubri, alle associazioni di assistenza che gestiscono mense per indigenti e a quelle che gestiscono l’assistenza agli animali d’affezione.
Il progetto, promosso dall’Agenzia regionale per il Lavoro in collaborazione con il Last Minute Market e la Caritas San Saturnino Fondazione Onlus, si basa sulla donazione diretta da parte degli esercizi commerciali alle associazioni di assistenza, secondo un rapporto fiduciario che riproduce quello del negoziante e del cliente: gli incaricati del ritiro da parte delle associazioni caritative “fanno la spesa” presso i donatori aderenti e utilizzano immediatamente gli invenduti alimentari per i propri scopi benefici. L’utilizzo di magazzini e di mezzi di trasporto viene ridotto al minimo, permettendo la riduzione dei costi di gestione.
«Chi produce invenduti utilizzabili ai fini dell’alimentazione umana e animale, chi li potrebbe consumare, le istituzioni pubbliche e le società di smaltimento rifiuti entrano a far parte di un circolo virtuoso basato sulla filosofia dello spreco utile», come spiega l’assessore provinciale delle Politiche sociali, Bruno Farina, al cui settore di competenza la Provincia di Sassari ha affidato, accogliendo l’invito dell’agenzia regionale a partecipare all’esperimento, il compito di coordinamento e di coinvolgimento di tutti i soggetti solidali che già operano nella raccolta e distribuzione di beni alimentari o che erogano pasti caldi. «L’iniziativa consente di migliorare la qualità dell’assistenza agli indigenti – prosegue Farina – ma più in generale, della realizzazione del progetto si avvantaggia l’intera comunità, che trae benefici di tipo sociale e ambientale dalla diminuzione del flusso dei rifiuti in discarica».
Una prima riunione esplorativa si è tenuta ieri nella sala Angioy del palazzo della Provincia. «Alimentis coinvolge tutte le tipologie di attività commerciale, dalla grande struttura distributiva al piccolo negozio di alimentari di vicinato per arrivare alla mensa industriale – dice ancora l’assessore provinciale – così come tutti gli enti caritativi e le associazioni no profit, in grado di esercitare una domanda di prodotti invenduti per assistere gli indigenti o occuparsi del mantenimento degli animali abbandonati». Il progetto è stato accolto con favore dai rappresentanti di tutte le parti coinvolte. «Alimentis permette di coniugare le esigenze delle imprese for profit e degli enti no profit, con ricadute positive a livello ambientale, economico e sociale, promuovendo un’azione di sviluppo sostenibile», è stato sottolineato da più parti.