In stretta collaborazione con la Soprintendenza ai Beni architettonici e paesaggistici, la Provincia di Vibo Valentia si appresta a elaborare e varare le linee guida per la realizzazione delle opere di competenza comunale contro l’erosione costiera.
È questo il primo risultato della proficua sinergia istauratasi tra l’assessorato all’Ambiente, guidato da Martino Porcelli, e il soprintendente Roberto Bianchini, che ieri, su invito del presidente dell’Amministrazione vibonese Francesco De Nisi, ha partecipato nella sede dell’Ente alla prima riunione per la costituzione di un tavolo tecnico che coordini gli interventi contro il fenomeno erosivo.
La collaborazione è scaturita dall’apprezzamento espresso dalla Sovrintendenza per il master plan contro l’erosione costiera promosso e presentato recentemente dalla Provincia, cioè lo studio attraverso il quale è stata monitorata la situazione attuale, corredato da centinaia di foto aeree che hanno consentito di avere il quadro complessivo della situazione su tutti i 66 chilometri di costa vibonese. Un’indagine capillare, condotta per la prima volta in una provincia del meridione d’Italia, che ha permesso di individuare le maggiori criticità, offrendo a tutti i soggetti istituzionali coinvolti nella salvaguardia delle coste un prezioso strumento per la programmazione degli interventi da realizzare.
Successivamente alla presentazione ufficiale del master plan, Porcelli e il collega di giunta con delega al Turismo, Gianluca Callipo, hanno incontrato il soprintendente Bianchini per illustrargli lo studio effettuato e valutare insieme la possibilità di una maggiore collaborazione tra i due Enti. C’è da ricordare, infatti, che sulla Soprintendenza ai Beni architettonici e paesaggistici ricade l’onere di autorizzare qualunque opera infrastrutturale (come le barriere soffolte) destinata a contrastare l’erosione costiera. Nullaosta che spesso viene negato ai Comuni che hanno programmato interventi di questo tipo, perché ritenuti non pienamente conformi alle normative in materia. Da qui la volontà di elaborare una serie di linee guida a cui le amministrazioni vibonesi dovranno attenersi per ricevere senza intoppi il necessario via libera ai lavori.
Alla riunione di ieri, oltre a Porcelli, Callipo e Bianchini, hanno partecipato l’ingegnere che ha redatto il master plan provinciale, Gianluca Cantisani, il dirigente del settore Ambiente Gianfranco Comito e il funzionario Fortunato Griffo.
Nel corso dell’incontro è stata rimarcata la necessità di operare per favorire il naturale ripascimento delle spiagge a opera dei corsi d’acqua, anche nella prospettiva di ridurre il numero di barriere formate da scogli artificiali necessarie per contrastare l’assottigliamento degli arenili. L’Amministrazione provinciale, dunque, nell’ambito delle proprie competenze, ha ribadito l’intenzione di procedere con una puntuale manutenzione ordinaria e straordinaria degli alvei, proprio per garantire un costante apporto di sedimenti verso la costa da parte di fiumi e torrenti. Contestualmente, verranno tracciate le linee guida suggerite dalla Soprintendenza, a cui dovranno attenersi i Comuni nella programmazione degli interventi antierosione.
«Stiamo lavorando in grande sintonia per la soluzione di una problematica che non può prescindere da una concreta collaborazione tra tutti i soggetti coinvolti – ha sottolineato l’assessore Porcelli al termine dell’incontro -. La costituzione di questo tavolo tecnico, con la partecipazione attiva della Soprintendenza, consentirà di migliorare quest’azione sinergica, di accorciare i tempi per la realizzazione delle opere e di diminuire i costi necessari».
Soddisfazione è stata espressa anche dall’assessore Callipo, che ha sottolineato l’importanza di contrastare il fenomeno erosivo anche per salvaguardare il turismo. «La provincia di Vibo Valentia non può fare a meno delle sue spiagge che assicurano la fruizione turistica del mare e garantiscono al settore entrate altrimenti impossibili – ha ribadito Callipo -. Contrastare l’erosione costiera, quindi, significa anche tutelare la principale risorsa economica del territorio».