Nel 2010 si sono presentati in 300 ma a farcela sono stati meno di 100 (circa il 25 %). Quest’anno il traguardo dell’abilitazione per gli aspiranti commercialisti ed esperti contabili di Catania – e non solo – si avvicina: il prossimo 15 giugno, infatti, si svolgerà la prima sessione degli esami di Stato di abilitazione all’esercizio della professione: una prova composta da tre scritti e un orale che – stando ai precedenti – si preannuncia di certo impegnativa ma non impossibile da superare.
Come prepararsi? Come concludere con successo il lungo e faticoso percorso di studio e formazione propedeutico all’esercizio della professione e, quindi, al lavoro?
«Un’adeguata preparazione, sapere mettere in pratica quanto si è appreso durante il tirocinio e una spiccata capacità critica sono le linee guida che vi porteranno al risultato sperato. Occorre concentrazione, conoscenza, correttezza e tenacia: requisiti indispensabili per presentarsi davanti ad una commissione qualificata che non darà spazio alla discrezionalità, garantendo neutralità e trasparenza, come è stato negli anni precedenti. Solo così potrete diventare dei dottori commercialisti ed esperti contabili competenti, dando un valido contributo al tessuto economico locale. Saremo lieti di accogliervi nel nostro Ordine».
Con queste parole il presidente dell’Odcec etneo Margherita Poselli ha accolto i numerosi tirocinanti alla facoltà di Economia e commercio di Catania per l’incontro formativo, tenutosi il 31 maggio, organizzato dall’Area Delega Albo, Tirocinio e Tutela professionale dell’Ordine, coordinata da Giovanni Piccin.
Un excursus di approfondimenti e aggiornamenti arricchito dalle due testimonianze di Aurelio Mirone (professore ordinario di Diritto Commerciale) e del magistrato dott. Giuseppe Fichera, che hanno ripercorso la propria esperienza di commissari nelle due sessioni del 2010.
Ma non sono mancati i consigli pratici, esposti dal ricercatore universitario di Economia Aziendale Giuseppe Davide Caruso: innanzitutto leggere attentamente il testo per comprendere realmente cosa chiede la Commissione; creare uno scheletro del compito; usare la fantasia, privilegiando l’interpretazione del tema in chiave personale, attraverso commenti o casi pratici ; curare sempre la forma, il miglior biglietto di presentazione; dosare il tempo a disposizione e chiedere chiarimenti alla Commissione. Poche ma essenziali “regole d’oro” per tagliare il traguardo della vita professionale.