Dichiarazione dei redditi: il Fisco chiede conto delle spese “non compatibili”

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La lotta all’evasione fiscale sta diventando sempre più aspra. Se, da un lato, il dibattito approda alla Camera dove il Governo dovrà fare i conti con imprenditori che chiedono una riduzione del peso fiscale, da l’altro, invece, l’Agenzia delle Entrate ha già iniziato a ‘battere cassa’ verso i contribuenti.

Nei giorni scorsi, infatti, sono stati molti gli italiani che si sono visti recapitare a casa una lettera firmata da Attilio Befera, in cui si chiede conto di “spese apparentemente non compatibili con il reddito dichiarato”, così come si legge nel testo pubblicato da Il Sole 24 ore di oggi.

Nel mirino ci sarebbero tutte le entrate e le uscite sostenute per l’anno 2009 (“acquisto autovetture”, “acquisto imbarcazioni da diporto”, “spese per lavoro domestico”) che, se risultassero non in linea con quanto dichiarato al Fisco, potrebbero comportare multe salate in vista delle nuove norme stabilite dal Redditometro: tutte le spese superiori al 20% del reddito sarebbero considerate in nero e, quindi, sanzionabili fino al 200% dell’evaso.

Ma niente paura perché il Direttore dell’Agenzia tranquillizza il malcapitato offrendogli una opportunità di “ravvedimento” entro il 30 settembre del 2011 “evidenziando l’eventuale reddito non dichiarato e pagando la corrispondente imposta”. In questo caso la sanzione sarebbe solo del 12,5% dell’imposta.

Altra chance sarebbe quella di adeguare il tutto in occasione del versamento degli acconti del 2010 fissato per il 6 luglio prossimo con il vantaggio di una penale ancora più bassa: un decimo del minimo (anzicché l’ottavo come previsto per la scadenza di settembre).

Insomma, seppur nell’avviso inviato dal Fisco si sottolinei che “la presente comunicazione ha finalità esclusivamente informative e pertanto non richiede alcuna risposta”, per chi non fosse in regola sarebbe meglio affrettarsi a dare una qualche giustificazione delle proprie spese.