Proroga in vista al 31 dicembre di quest’anno per il SISTRI (Sistema di tracciabilità dei rifiuti sulla base del numero dei dipendenti delle aziende), sistema che “non risolve -secondo l‘assessore alle Attività Produttive, dott. Benedetto Miscioscia – il problema delle numerosissime piccole aziende produttive ed in particolare quelle agricole che utilizzano fitofarmaci i cui contenitori oggi sono classificati “rifiuti pericolosi”.
Per il Sistri andrebbe introdotto un doveroso distinguo per non penalizzare oltre modo i già sofferenti bilanci aziendali. “La beffa per gli agricoltori è duplice atteso che, per un verso, unitamente al costo del fitofarmaco versano anche il contributo Conai per lo smaltimento e dall’altro devono sobbarcarsi di un ulteriore costo per convenzionarsi con ditte specializzate per il recupero e lo smaltimento di rifiuti considerati pericolosi”. Vi sono poi ulteriori oneri burocratici ed economici legati all’iscrizione al Sistri, oltre ai problemi insormontabili che riguarderanno tante piccole aziende che non hanno un centro aziendale ben definito il più delle volte identificato nelle proprie abitazioni.
Per questo – dice Miscioscia – “si renderebbe necessario classificare i contenitori di fitofarmaci “rifiuti speciali” anziché pericolosi, previa esecuzione dei dovuti trattamenti di bonifica disciplinati attraverso un accordo di programma ben definito a livello regionale. Una procedura che altre regioni nel recente passato avevano già regolamentato consentendo operazioni di bonifica dei contenitori con operazioni di risciacquo e di recupero delle acque di lavaggio aggiunte alla miscela preparata per i trattamenti”.
E questo è possibile, secondo Misicoscia, attraverso il coinvolgimento del sistema territoriale regionale per minimizzare i costi con il massimo delle garanzie possibili. E’ una proposta che assicura la reale tracciabilità dei rifiuti con l’applicazione di una griglia di adempimenti differenziati per tipologie e dimensioni delle aziende, prevedendo l’esonero per quelle aziende che producono modeste quantità di rifiuti che potrebbero conferire presso centri di raccolta o isole ecologiche all’uopo previste. Il tutto chiaramente con il coinvolgimento degli enti pubblici e delle associazioni di categoria degli agricoltori.
Per questo il Comune di Andria, con una nota dell’assessore Miscioscia, intende chiedere al Presidente della Regione e agli assessori regionali all’Agricoltura e a quello per l’Ambiente, di farsi carico della problematica, anche raccordandosi con le altre Regioni. Occorre esonerare migliaia di piccole aziende agricole dall’obbligo di iscrizione al Sistri con il declassamento dei contenitori da rifiuti pericolosi a “rifiuti speciali” seguendo poi precisi protocolli per il conferimento.