Ammontano a 15 milioni le risorse finanziarie che, in accordo con le Regioni, sono state destinate alle politiche di supporto alla conciliazione vita –lavoro già nell’anno 2010, ma sono state poi effettivamente svincolate solo nel 2011 a seguito dell’approvazione del nuovo regolamento per la presentazione dei progetti da parte degli organi competenti.
“Poter riaprire le procedure di selezione dei progetti consentirà a molti lavoratori con figli minori, disabili o anziani a carico, di conciliare meglio il loro tempo di lavoro con le responsabilità familiari, il che rappresenta per noi un grande successo nell’impegno continuo che dedichiamo a sostegno della famiglia” dichiara
Giovanardi, Sottosegretario di Stato con delega per politiche della famiglia.
Nel corso della conferenza stampa di presentazione del progetto sono state, inoltre, illustrate tre buone pratiche aziendali realizzate grazie ai finanziamenti di cui all’art. 9 legge 53/2000.
“Aeroporti di Puglia” -dott.ssa Rosanna Favia, Vice Presidente Comitato Pari Opportunità
“De Agostini Editore” -dott.ssa Livia Carta, Direttore Risorse Umane ed Organizzazione
“Tetra Pak” dott. Gianmaurizio Cazzarolli, Direttore Risorse Umane
Le richieste di finanziamento, redatte secondo le modalità previste dal nuovo avviso di finanziamento potranno essere presentate entro il 13 luglio utilizzando l’apposita procedura informatica accessibile on line. Nel 2011 è prevista poi una seconda scadenza per il 28 ottobre.
CONCILIAZIONE TRA FAMIGLIA E LAVORO
Misure in favore della conciliazione previste dall’art. 9 della legge 8 marzo 2000, n.53 come modificato dall’art. 38 della legge 18 giugno 2009, n. 69
In base all’articolo 9 della legge 8 marzo 2000 n. 53 il Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri eroga contributi in favore di aziende che intendano realizzare in favore dei propri dipendenti azioni positive orientate alla conciliazione tra vita professionale e vita familiare, con l’obiettivo di introdurre nuove modalità organizzative e gestionali dei tempi di lavoro o servizi capaci di qualificare l’azienda come family friendly.
Le aziende più interessate all’attivazione di progetti di conciliazione finanziati tramite l’art. 9 della legge 53/2000 sono essenzialmente di piccola e di media dimensione e manifestano una netta preferenza per le azioni finalizzate a flessibilizzare l’orario o l’organizzazione del lavoro (progetti di lettera A).
In base alla numerosità dei progetti finanziati, gli strumenti di flessibilità più richiesti dalle aziende si rivelano, nell’ordine:
1- part-time reversibile
2- telelavoro
3- banca delle ore
4- orario flessibile
5- flessibilità sui turni
6- orario concentrato
La maggioranza di beneficiari è interessata da progetti misti, che combinano insieme una pluralità di interventi: è su questo tipo di progetti che si misurano in genere le grandi aziende che, con un unico finanziamento, mirano a soddisfare le molteplici esigenze di conciliazione del proprio personale.
Per quanto concerne, invece, i progetti articolati su un’unica tipologia di azione i beneficiari si concentrano su progetti di flessibilità o finalizzati all’introduzione di servizi innovativi (ludoteche, baby parkng, servizi di navetta aziendale da e per la scuola, baby sitting/assistenza per anziani a domicilio).