Giustizia: ridotti i tempi dei processi civili

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Riduzione e semplificazione dei procedimenti civili. E’ questo l’obiettivo che si pone il nuovo provvedimento proposto ieri, in Consiglio dei Ministri, dal ministro della Giustizia, Angelino Alfano.

Il provvedimento si pone all’interno della delega conferita al Governo per la riduzione e semplificazione dei procedimenti civili, ( legge 18 giugno 2009, n. 69) regolati dalla legislazione speciale, riconducendoli ai tre modelli previsti dal codice di procedura civile: il rito che disciplina le controversie in materia di rapporti di lavoro, il rito sommario di cognizione (introdotto dalla medesima legge n. 69 del 2009) e il rito ordinario di cognizione.

“L’evoluzione normativa degli ultimi decenni – si legge nella nota di Palazzo Chigi – si caratterizza per la estrema proliferazione dei modelli processuali, avvenuta spesso in assenza di un disegno organico ed all’insegna della ricerca di formule procedimentali capaci di assicurare una maggiore celerità dei giudizi.

Questo fenomeno si è rivelato nel tempo fattore di disorganizzazione del lavoro giudiziario, unanimemente individuato come una delle cause delle lungaggini dei giudizi civili e di rilevanti difficoltà interpretative per tutti gli operatori del diritto.

Nell’esercizio della delega il Governo attua una chiara inversione di tendenza rispetto al passato, razionalizza e semplifica la normativa processuale presente nella legislazione speciale, raccoglie in un unico testo normativo tutte le disposizioni che disciplinano i procedimenti giudiziari previsti dalle leggi speciali, dando così luogo ad un testo complementare al codice di procedura civile, in sostanziale prosecuzione del libro IV”.