Cgia Mestre: vantaggi alle famiglie con meno Irpef e più Iva

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Con la nuova riforma fiscale, avremo un forte vantaggio fiscale soprattutto con l’applicazione delle 3 nuove aliquote Irpef”. A dichiararlo è il segretario della CGIA di Mestre, Giuseppe Bortolussi, che ha stimato, alla luce delle indiscrezioni apparse in questi giorni sulla stampa nazionale, i vantaggi fiscali che la nuova riforma potrebbe garantire alle famiglie italiane. “Chiaramente – prosegue Bortolussi – i nostri calcoli sono approssimativi, visto che ad oggi non conosciamo nel dettaglio le misure che il Governo adotterà. Tuttavia, le ipotesi che abbiamo elaborato hanno l’obbiettivo di delineare uno scenario che ci permetta di stimare gli ipotetici vantaggi fiscali per le famiglie italiane”.

Le ipotesi elaborate dall’Ufficio studi degli artigiani mestrini sono 2:

a) Irpef: riduzione di un punto delle aliquote del 23% e del 20%. Iva: aumento di un punto delle aliquote del 10% e del 20%.

In questa ipotesi sono state prese in esame due famiglie tipo: una composta da un lavoratore dipendente monoreddito con moglie e figlio a carico, con un reddito pari a 34.774 € (imponibile Irpef). L’altra composta da due lavoratori dipendenti bireddito con figlio a carico, anch’essa con un reddito complessivo pari 34.774 euro.
Per quanto riguarda gli effetti sull’Iva, si sono presi in considerazione, per entrambi i casi, i consumi medi delle famiglie italiane calcolati annualmente dall’Istat.

b) Irpef: nuove aliquote al 20%, al 30% e al 40%, con gli scaglioni di reddito così come riportati nell’ultima tabella di questo comunicato; Iva: aumento di un punto delle aliquote del 10% e del 20%.

Anche in questa ipotesi sono state prese in esame due famiglie tipo: una composta da un lavoratore dipendente monoreddito con moglie e figlio a carico con un reddito pari a 34.774 € (imponibile Irpef). L’altra composta da due lavoratori dipendenti bireddito con figlio a carico sempre con un reddito complessivo pari 34.774 euro. Per quanto riguarda gli effetti sull’Iva, anche in questo caso si sono presi in considerazione, per entrambi i casi, i consumi medi delle famiglie italiane calcolati annualmente dall’Istat.

TASSE FAMIGLIA