Istat, commercio estero: +37,9% import prodotti energetici

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Nel mese di aprile 2011 si registra un aumento congiunturale dello 0,8% sia per l’export, sia per l’import. A rilevarlo è l’Istat che pubblica i dati relativi al commercio estero dell’Italia. Secondo l’analisi, la crescita deriva dall’interscambio con i paesi extra Ue (+2,8% per l’export e +2,4% per l’import), mentre quello con i paesi Ue risulta in lieve flessione.

La crescita tendenziale registrata ad aprile è pari al 12,9% per l’export e al 20,7% per l’import. L’incremento rilevato nei primi quattro mesi del 2011 è del 16,9% per le esportazioni e del 22,5% per le importazioni. L’aumento tendenziale dei volumi esportati (+4,3%) è pari a quasi la metà di quello degli importati (+8,3%). La crescita dei valori medi unitari rallenta ed è pari all’11,5% per l’import e all’8,3% per l’export.

Da segnalare è il calo dell’interscambio in volume di beni di consumo durevoli (-4,1% all’export e -2,1% all’import) e il rallentamento della crescita dei valori medi unitari dei prodotti energetici (+26,9% all’import e +29,1% all’export). Ad aprile il disavanzo è stato di 3,8 miliardi di euro, stabile rispetto al mese scorso e in aumento rispetto ad aprile 2010 (-1,3 miliardi). Il saldo della bilancia non energetica è positivo e pari a 2,3 miliardi (era pari a 2,9 miliardi ad aprile 2010).

I settori più dinamici all’export sono quelli dei beni strumentali (+16,6% in termini tendenziali), con il maggior contributo positivo al saldo commerciale, e i prodotti intermedi (+13,1%). Questi ultimi (+25,9%), insieme ai prodotti energetici (+37,9%), spiegano i tre quarti della crescita complessiva dell’import. La crescita dell’export è trainata dalla vendita di mezzi di trasporto (escluso autoveicoli) verso gli Stati Uniti (circa due punti della crescita complessiva) e verso la Francia, di metalli di base e prodotti in metallo (esclusi macchine e impianti) verso la Germania, la Svizzera e la Francia (per un totale di 1,5 punti percentuali della crescita).

Il consistente aumento dell’import è determinato soprattutto dagli acquisti di computer, apparecchi elettronici e ottici e di mezzi di trasporto (esclusi autoveicoli) dalla Cina e di gas naturale da Russia e Regno Unito.