Regione Puglia: al via ai Patti sociali di genere

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Il 20 giugno ore 9, nella Sala Conferenze dell’Assessorato Risorse Agroalimentari, della Regione Puglia, l’Assessore Gentile presenzia alla firma delle convenzioni con i rappresentanti dei 16 raggruppamenti che gestiranno le sperimentazioni sui territori.

Introdotti in Puglia dalla L.R. 7 del 21 marzo 2007 “Norme per le politiche di genere e i servizi di conciliazione vita-lavoro in Puglia” con l’obiettivo di attivare e diffondere strumenti di conciliazione, i Patti sociali di genere rappresentano uno degli esperimenti più interessanti delle politiche territoriali avviate in Italia a partire dalla seconda metà degli anni novanta.

I Patti sono accordi territoriali fra istituzioni, imprese private, organizzazioni sindacali e imprenditoriali, sistema scolastico per promuovere la sperimentazione di formule di organizzazione del lavoro orientate alla conciliazione vita – lavoro e all’equa distribuzione del lavoro di cura tra i sessi.

I progetti, che prendono avvio lunedì 20 giugno con la firma delle convenzioni fra Regione Puglia e soggetti attuatori possono imprimere un concreto cambiamento nello scenario delle politiche di conciliazione vita-lavoro poiché agiscono su più fronti contemporaneamente andando ad incidere anche sulla contrattazione decentrata con la sperimentazione di forme di flessibilità negli orari di lavoro, di azioni e strumenti in ottica family friendly e di responsabilità sociale delle imprese.

Sono circa 2.750.000 euro le risorse disponibili per finanziare le 16 iniziative selezionate. Oltre il 60% delle risorse provengono dal Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, grazie all’Intesa “Conciliazione dei tempi di vita e di lavoro” approvata dalla Conferenza unificata Stato Regioni del 29 aprile 2010 e sottoscritta con le regioni italiane per l’avvio di progetti innovativi in questo ambito.

Dei 16 progetti approvati, 8 sono promossi da istituzioni pubbliche e 8 da organizzazioni private.
I progetti presentati sono il frutto di una lunga e intensa fase di concertazione e di contrattazione territoriale fra i soggetti locali (istituzionali e non), finalizzata a definire l’area geografica di riferimento, delineare la strategia d’intervento e stimolare e raccogliere i progetti di conciliazione e di supporto alla genitorialità. Ognuno degli attori coinvolti assume degli impegni vincolanti sulla base delle rispettive competenze e possibilità per consentire o agevolare la realizzazione dei progetti.