Reggio Emilia/vertenza Snatt-Gfe, il dibattito in Consiglio provinciale

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“Il Consiglio provinciale ha affrontato l’evoluzione della situazione venutasi a creare tra i lavoratori di Gfe e Snatt ed esprime forte preoccupazione per le possibili implicazioni sociali che si potrebbero determinare per le lavoratrici e i lavoratori coinvolti, pur in presenza degli ammortizzatori sociali in deroga garantiti grazie all’impegno della Provincia e della Regione per 213 lavoratori, a partire da novembre 2010”.

Comincia così l’ordine del giorno sul caso Snatt-Gfe firmato dai consiglieri Marcello Stecco e Valeria Montanari (Pd), Emanuele Magnani (Idv), Mario Poli (Udc) e Stefano Tombari (Lega Nord), discusso giovedì dal Consiglio provinciale presieduto da Gianluca Chierici. Il testo è stato approvato con 21 voti a favore (Pd, Italia dei valori, Lega Nord e Udc) e 5 astensioni (Rifondazione comunista e Pdl), dopo che sono stati presentati nove emendamenti, di cui solo tre passati a maggioranza, a firma dei consiglieri Stecco, Montanari e Magnani.

Nell’ordine del giorno si “sottolinea che il verbale del 22 aprile 2011 condiviso da Provincia, Regione Emilia-Romagna, Cgil, Cisl, Uil e Centrali cooperative, e gli elementi emersi successivamente tesi alla risoluzione della delicata vertenza, rappresentano il necessario punto di riferimento per la conclusione della vertenza stessa”.

Attraverso questa presa di posizione, il Consiglio provinciale, durante una seduta fiume iniziata alle 15.30 e terminata 5 ore dopo, “auspica un’immediata e piena ripresa dei lavori del tavolo di confronto tra tutte le parti, confronto in cui Provincia e Regione Emilia-Romagna hanno svolto un’importante e positiva azione”.
L’ordine del giorno chiude con l’invito del Consiglio provinciale rivolto alle parti sociali, compresa la Snatt, a percorrere attraverso l’iniziativa e la mediazione della Giunta provinciale e regionale tutte le strade utili alla conclusione positiva della vertenza e alla ricollocazione totale dei lavoratori in cassa integrazione, secondo le condizioni previste dal contratto di settore sottoscritto da Cgil, Cisl e Uil e centrali cooperative”.

Il Consiglio ha invece respinto con 24 voti contrari e il solo voto favorevole di Rifondazione comunista un ordine del giorno correlato presentato nel corso del dibattito dallo stesso capogruppo del Prc, Alberto Ferrigno, di “sostegno alla posizione espressa dall’Anpi provinciale”, nel quale si giudicava “grave l’atteggiamento della Snatt che ha scelto di disertare il tavolo di confronto costruito con l’importante impegno delle istituzioni locali e regionali”.
Nel corso del dibattito, è intervenuto anche il vicepresidente della Provincia di Reggio Emilia, Pierluigi Saccardi, per “riportare tranquillità, pur nella difficile condizione che si è creata per una vicenda che vede da mesi coinvolte le parte sociali, con l’intervento di Provincia e Regione”.

“Tutte le crisi gestite dalla Provincia hanno avuto esito positivo, in questo caso invece non abbiamo una crisi aziendale come le altre – ha detto Saccardi – C’è stato uno scontro sull’applicazione del contratto nazionale facchinaggio-trasporti e la Provincia è stata la prima a convocare un tavolo sul tema. Nello specifico, facciamo riferimento al contratto nazionale, anche se sappiamo che non ci sono strumenti giuridici che dicono che altri contratti sono illegali”.
“In tutte le occasioni convocate, tutte le parti si sono rese disponibili – ha aggiunto il vicepresidente – Senza ombra di smentita, era noto a tutti i soggetti coinvolti nel confronto che la Snatt non si sarebbe presentata alla riunione di martedì, favorita per dare segno dell’impegno delle istituzioni. Visto il momento, non è il caso di esacerbare gli animi se l’obiettivo è arrivare ad una soluzione positiva. È difficile portare avanti trattative sindacali mentre si apre una vertenza giudiziaria. La delicatezza del momento impone responsabilità da parte di tutti. Ora, si sta tentando il ricollocamento dei lavoratori in cassa integrazione in deroga. Non si riesce subito a trovare una ricollocazione completa dei lavoratori, serve gradualità”.

La seduta si è aperta con la richiesta della discussione di urgenza di due ordini del giorno sulla questione Snatt-Gfe, il primo presentato inizialmente da Stecco, Montanari (Pd), Magnani (Idv), Poli (Udc), Ferrigno (Prc) e Tombari (Lega Nord), il secondo dal solo Ferrigno. L’urgenza è passata solo per il primo documento, mentre per il secondo, poi rientrato come correlato, è stata respinta.
Alberto Ferrigno ha ritirato questo correlato, presentandone un altro in merito alle posizioni dell’Anpi, e ha inoltre detto di riservarsi la decisione “di togliere la sua firma dall’odg principale se sono inserite frasi o paragrafi non condivise con me. Nel testo presentato da Stecco manca, infatti, una contestualizzazione della vicenda e, soprattutto, il riferimento ad una parte che si sottrae al tavolo del confronto. Se per la prima volta a Reggio Emilia si sceglie come modalità di lotta l’occupazione della Sala della Giunta provinciale, il responsabile è Snatt, non i sindacati o i lavoratori. È un elemento che non può mancare nel testo dell’ordine del giorno, visto che ci sono persone che resteranno qui in Provincia finché la Snatt non si presenterà. Spero davvero non si vogliano abbandonare i lavoratori a loro stessi”.

Mario Poli, capogruppo Udc, mantiene “l’appoggio all’odg perché la situazione è grave. Serve l’intervento di altre istituzioni, come la Prefettura, perché bisogna capire chi può aiutare a trovare soluzioni nuove, altrimenti difficilmente si smuoverà qualcosa”. Poli ha rilevato, inoltre, che la Snatt, “dicendo che dopo l’udienza può sedersi al tavolo, da domani non ha più alibi”.
Il Pdl, dalla voce del capogruppo Giuseppe Pagliani, non ha gradito “che nove consiglieri del Pd non hanno votato l’urgenza dell’odg di Ferrigno, per fortuna poi entrato come correlato”. In merito al tema in discussione Pagliani ha fatto notare che “se dalla sua posizione la Snatt può dire no, dato che non credo fino in fondo a un esito positivo delle trattative e che questo toglierebbe opportunità ai lavoratori, cerchiamo allora di dare continuità ad un’azienda cooperativa che ha ben operato e che è stata estromessa per ragioni contrattuali. Vi sono proposte di altri imprenditori per l’impiego della Gfe, visto anche il ruolo che Reggio Emilia ha nel settore della logistica: è questo che l’ente e la Gfe deve capire, non possiamo morire su questa trattativa e basta. Pur continuandola in modo serrato, apriamo a nuove possibilità con altre organizzazione di categoria, come Legacoop, Confapi, Assindustria, etc. È questo l’unico motivo per rendere propositiva la discussione di oggi”.

“Se la vostra protesta nella sede della Provincia ha l’obiettivo di richiamare la nostra attenzione, non ha senso, perché ci eravamo già mobilitati – ha detto Stefano Tombari, capogruppo Lega Nord, rivolto ai lavoratori della Gfe presenti in aula – Ci eravamo già espressi su questo caso in Consiglio provinciale. Il vostro obiettivo, risolvere problemi di occupazione, è anche il nostro problema. Arrivare a fine mese è un dramma sia per i singoli sia per i lavoratori della Gfe. Troviamo allora una soluzione alla svelta”.
Anche Emanuele Magnani, Idv, afferma la necessità di arrivare ad “una soluzione e ridare dignità e lavoro alle persone a queste persone”.
Ferrigno, a cui Stecco aveva rivolto l’invito “a proseguire un confronto che eviti la pura propaganda”, ha annunciato il ritiro della “firma all’odg che avevo condiviso, visto che è stato cambiato in modo sostanziale”, ed un voto di astensione. “Non si è voluto imprimere quell’accelerazione che i lavoratori volevano per questa vertenza, nonostante abbiamo fatto in passato lo sciopero della fame e della sete e pensando anche al fatto che molti potrebbero perdere il permesso di giorno se non recupereranno il lavoro – ha detto Ferrigno motivando la sua posizione – Credevo che la Snatt potesse essere messa in un angolo ed emarginata, ma non conosco nei dettagli gli aggiornamenti di cui ha parlato Saccardi”.

Paolo Croci, capogruppo del Pd, ha confermato il voto positivo del gruppo Pd,. precisando che “siamo sempre vicini alla Gfe e non siamo contro nessuno”.
Il capogruppo Pdl Pagliani ha annunciato il voto di astensione del suo gruppo visto che “nessuno ha recepito il nostro invito a riflettere che la soluzione non deve per forza arrivare dalla trattativa con la Snatt. Non possiamo intestardirci, vista anche la nascita di altre due cooperative nate dalle ceneri della Gfe, ma guardare ad altre imprese. Ci asteniamo, ma siamo in prima linea per trovare un nuovo lavoro, se possibile, alla cooperativa”.

“In riferimento alle parole di Pagliani – ha reagito Stecco – penso che, se ci sono proposte utili alla soluzione di questo problema, è bene che escano concretamente”. Per il consigliere del Pd, Luciano Branchetti, “l’interesse dei lavoratori è che ci sia il lavoro che ha portato avanti finora il vicepresidente Saccardi”.