Colture Ogm: le Regioni chiedono la clausola di salvaguardia

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Colture Ogm, le Regioni chiedono ancora una volta al Mipaaf l’esercizio della clausola di salvaguardia.

L’assessore alle Risorse agroalimentari, Dario Stefàno, nella sua qualità di coordinatore della Commissione Politiche agricole nazionale, a nome di tutte le Regioni chiede ancora una volta al Mipaaf l’esercizio della clausola di salvaguardia per le colture Ogm.

In una nota indirizzata al Ministro all’Agricoltura Saverio Romano, l’assessore Stefàno ha fatto presente che ad oggi ancora l’Italia su questo fronte non ha ancora prodotto atti consequenziali alla indicazione delle Regioni, venuta il 7 ottobre scorso in sede di Conferenza Stato-Regioni, quando venne ritirata l’intesa sulle linee guida in tema di coesistenza tra colture convenzionai e Ogm e presentato un ordine del giorno con il quale si chiedeva al Governo di procedere con l’esercizio della clausola di salvaguardia.

“Siamo ancora in attesa – spiega l’assessore Stefàno – nonostante in ambito europeo ci siano state nel frattempo diverse novità che rafforzano l’autonomia dei singoli Stati membri. Il ministro Romano all’indomani del suo insediamento ha mostrato apprezzabili segnali di apertura al tema, ma ad oggi ancora non è stato prodotto nessun atto formale”.

Peraltro, come precisa nella nota l’assessore Stefàno “il Ministero in attesa che siano adottate le misure regionali di coesistenza, ha affrontato la questione relativa all’autorizzazione alla messa in coltura di sementi geneticamente modificate. In dispregio alla richiesta delle Regioni dell’esercizio della clausola di salvaguardia, il Ministero ha prospettato la necessità di supportare una moratoria in attesa di definire le misure di coesistenza, ovvero ha paventato la possibilità di esercitare il potere sostitutivo da parte della Stato nel caso del protrarsi dell’inadempimento regionale. Si evince, dunque, che il Ministero non considera come opportuno l’esercizio della clausola di salvaguardia al fine di preservare il territorio, l’ambiente, la salute dei consumatori e le produzioni nazionali escludendo, altresì, la proposta di un equilibrato compromesso tra la libertà d’iniziativa economica e le prescrizioni di minima coesistenza applicate caso per caso, così come avallate dal giudice amministrativo”.

Con la nota, dunque, la Commissione Politiche agricole ha inteso confermare la posizione immutata delle Regioni relativamente alla non praticabilità della coesistenza e ribadire “la necessità che il Ministero manifesti tempestivamente la sua adesione alla richiesta di esercizio della clausola di salvaguardia, in linea con la posizione assunta dalle Regioni, posto che l’adozione di provvedimenti differenti potrebbero, tra l’altro, far incorrere lo Stato in responsabilità per inadempimento nei confronti delle istituzioni comunitarie”. (comun.)

Fonte: Ufficio Stampa Regione Puglia