Abolizione provincie, Arezzo: lettera aperta del presidente Vasai

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Riceviamo e pubblichiamo

Il Presidente della Provincia scrive agli aretini, intervenendo sul dibattito riaperto a livello nazionale sull’abolizione delle Province

Cari cittadini,

visto che in questi giorni sui giornali di diverse aree politiche è stata riavviata con veemenza una campagna stampa tesa e dimostrare l’inutilità delle Province e la necessità della loro abolizione, ho ritenuto opportuno fornirvi qualche elemento di riflessione. Non scrivo per difendere le Province. Sono io il primo ad essere convinto che le province siano troppe e che talvolta rappresentino fonte di spreco. Se, però, vogliamo seriamente parlare di come diminuire il peso della macchina pubblica, di come semplificare la pubblica amministrazione, di come abbattere le aree di spreco, allora è fraudolento dire ai cittadini che il problema sono le Province. Il problema è che sono troppi oltre 8000 comuni, sono troppe 110 province, sono troppe 20 Regioni. E sono troppi e troppo pagati i nostri parlamentari e gli europarlamentari. Abbiamo bisogno di ridisegnare l’organizzazione dello Stato, anche perché non esiste federalismo amministrativo che possa portare risparmi ed efficienze senza ridisegnare la mappa delle autonomie locali. Oggi in Italia vi sono tre livelli di autonomia riconosciuti e tutelati dalla Costituzione del 1946 e successivamente ribaditi nel 2000 dalla riforma del titolo V, approvata con referendum popolare : i comuni, le Province e le Regioni. Solo le competenze residuali, ovvero quelle strategiche per il bene della Nazione, sono dello Stato. Oggi, stiamo assistendo al ribaltamento di quello che sta scritto nella Costituzione. Mai come ora lo Stato centrale è stato tanto accentratore, quanto poco credibile. Ed è falso e vigliacco dire ai cittadini che le Province sono fonte di indebitamento, perchè i debiti della Provincia di Arezzo si chiamano mutui e sono TUTTI stati fatti per pagare scuole, strade e opere pubbliche. Niente auto blu, consulenze o prebende varie. Ed è fraudolento anche dire che le Province incidono pesantemente sui costi della politica : basti dire che il costo annuale di tutti gli organi politici della Provincia di Arezzo ( Presidente, Giunta, Consiglio e Staff) equivale, euro più euro meno, a quello di un qualsiasi parlamentare, con annessi benefit e vitalizi vari. Dunque, se vogliamo davvero abbattere gli sprechi e realizzare la riforma federalista, il problema riguarda tutti i livelli istituzionali, a cominciare da quelli centrali, e non può essere risolto abbattendone uno., magari per crearne uno nuovo tutto da verificare e non certo meno costoso. Altra cosa è il sottobosco di enti più o meno utili, ambiti territoriali, agenzie e quant’altro, proliferato negli anni per esigenze certamente più vicine agli interessi della politica che non dei cittadini. Se vogliamo risparmiare tutte le competenze devono trovare giusta collocazione in uno dei livelli istituzionali previsti dalla Costituzione. Prima si comincia meglio è.