Caro benzina: Idv Lecce querela le compagnie petrolifere

0
662

Speculazione “Caro-benzina”. Giovanni D’AGATA, componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti” in data odierna, ha depositato denuncia – querela contro le compagnie petrolifere. Ipotesi di reato: aggiotaggio.

Lo “Sportello dei diritti” passa alle vie legali con una denuncia per aggiotaggio.

Secondo Giovanni D’Agata, componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti”, gli aumenti sono destinati a produrre effetti dirompenti sul sistema e sulle tasche dei cittadini, insomma un bel regalo nel periodo di ferie e di grande mobilità.

I rincari registrati nelle ultime settimane nei prezzi dei carburanti sono eccessivi e hanno portato i listini a livelli preoccupanti, a tutto danno di milioni di automobilisti che in queste ore si stanno mettendo in viaggio e che dovranno sborsare mediamente 20 euro in più per un pieno rispetto ad un anno fa.

Infatti a livello Paese, il prezzo medio praticato della benzina (in modalita’ servito) va oggi dall’1,627 euro/litro degli impianti Shell all’1,632 euro/litro di quelli IP (no-logo a 1,542). Per il diesel si passa dall’1,501 euro/litro dei punti vendita Esso all’1,508 euro/litro degli impianti IP (le no-logo a 1,415 euro/litro). Il Gpl, infine, si posiziona tra lo 0,729 euro/litro di Eni allo 0,744 di Shell (no-logo a 0,717 euro/litro)..

Nel panorama europeo dei prezzi, l’Italia e’ balzata al quinto posto per il prezzo della benzina ed al quarto posto per il prezzo del gasolio.

L’aggiotaggio, per la cronaca, è un reato disciplinato dall’art. 501 del Codice penale, che si intitola “Rialzo e ribasso fraudolento di prezzi sul pubblico mercato o nelle borse di commercio”. L’articolo stabilisce testualmente: “Chiunque, al fine di turbare il mercato interno dei valori o delle merci, pubblica o altrimenti divulga notizie false, esagerate o tendenziose o adopera altri artifizi atti a cagionare un aumento o una diminuzione del prezzo delle merci, ovvero dei valori ammessi nelle liste di borsa o negoziabili nel pubblico mercato, è punito con la reclusione fino a tre anni e con la multa da euro 516 a 25.822”.

Per Giovanni D’Agata è indispensabile un intervento della magistratura e dell’Antitrust, cui chiediamo oggi di aprire indagini su tutto il territorio nazionale ipotizzando il reato di aggiotaggio. Chiediamo altresì che le indagini siano finalizzate ad accertare eventuali anomalie a danno dei consumatori nella formazione dei prezzi di benzina e gasolio. L’associazione non esclude la possibilità di una maxi class action.

Giovanni D’Agata