Da oggi le imprese aretine che lavorano per la Provincia di Arezzo alla realizzazione di opere pubbliche o per servizi al territorio, saranno le prime in Toscana a non dover più pagare alcun interesse alle banche che, grazie all’accordo raggiunto a suo tempo con la Provincia, anticipano le somme loro dovute, ma che l’ente non può pagare per non violare i limiti imposti dal Patto di Stabilità. Il protocollo d’intesa è stato firmato in Provincia dal Presidente della Camera di Commercio Giovanni Tricca e dal Presidente della Provincia Roberto Vasai, alla presenza dell’assessore al bilancio della Provincia Piero Ducci, del segretario generale della Camera di Commercio Giuseppe Salvini e del direttore generale della Provincia Massimo Nibi. “Crediamo di aver fatto una cosa buona – ha commentato il Presidente della Camera di Commercio – per dare una mano alle imprese che sono in affanno nelle riscossioni, proprio a causa dei limiti che pone il patto di stabilità.
In questo modo speriamo di aver contribuito a dare anche maggiori garanzie in termini di occupazione, in un momento particolarmente delicato”. Sulla stessa falsariga il commento del Presidente della Provincia. “E’ una cosa buona, che va nella direzione giusta, già da tempo presa dalla Provincia per cercare di pagare alle imprese lo stato di avanzamento dei lavori, nei tempi loro dovuti. Purtroppo, sembra assurdo, ma per fare questo, pur avendo i soldi in cassa, siamo costretti a chiedere alle banche di anticipare i soldi alle imprese. Ora, almeno per le imprese aretine, oltre a evitare il danno dovuto al pagamento ritardato, non vi sarà più neanche la beffa di dover pagare gli interessi”.
Il meccanismo del pro-soluto è semplice. In pratica le imprese, nel momento in cui acquisiscono il diritto a riscuotere dalla Provincia un pagamento, possono – dietro apposita certificazione dell’ente – farsi anticipare quanto di loro spettanza dalle banche che hanno sottoscritto l’accordo con la Provincia. Grazie al Protocollo firmato con la Camera di Commercio, le imprese aretine non dovranno sopportare neanche il peso degli interessi. “E’ davvero un assurdo e forse anche immorale – ha spiegato l’assessore Ducci – che le imprese siano costrette a pagare interessi per quanto di loro spettanza. Ma la disciplina del patto guarda alla cassa e limita la potestà di pagare dell’ente a quanto entrato nell’anno corrente. Nel caso della Provincia di Arezzo questo limita la possibilità di pagamento per il 2011 a meno di 14 milioni di Euro, rispetto ai circa 75 milioni di Euro che la Provincia di Arezzo ha depositati presso la Tesoreria centrale dello Stato”.
Il Segretario Generale della Camera di Commercio Salvini, ha messo l’accento sull’innovatività dell’intesa.” Provincia e Camera di Commercio di Arezzo – ha spiegato Salvini –sono stati i primi Enti in Toscana a siglare un accordo di questo genere. Il protocollo è peraltro stato preso a modello da Unioncamere Regionale e l’Unione delle Provincie Toscane per verificare la possibilità di estenderlo alle altre province toscane”.