Bonus bebè, Agenzia delle entrate estranea alle lettere

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L’Agenzia delle entrate in un comunicato del 26 u.s. si è dichiarata estranea alle comunicazioni sia per quel che riguarda le lettere del 2005, che per quelle odierne.
Nel comunicato spiega chiaramente“ In merito alla vicenda della restituzione del bonus bebè, l’Agenzia delle Entrate ribadisce di essere assolutamente estranea sia alle lettere che nel 2005 informavano le famiglie dell’opportunità di goderne, in presenza di determinati requisiti, sia alle lettere delle ultime settimane che ne chiedono la restituzione.
Per evitare inutili perdite di tempo, pertanto, i cittadini che hanno ricevuto le comunicazioni per la restituzione del bonus non devono recarsi presso gli uffici o utilizzare gli altri canali di assistenza offerti dall’Agenzia. Sta diventando una questione ai limiti del surreale. Qualche giorno fa, era uscita la notizia che a distanza di cinque anni, un controllo condotto dall’Agenzia delle Entrate aveva evidenziato che ottomila famiglie avevano usufruito del bonus bebè pur avendo autocertificato in modo errato il proprio reddito. Ora la stessa Agenzia delle entrate smentisce tutti, negando di aver mandato lettere ai cittadini, sia cinque anni fa, che oggi.
Il bonus è un un fondo di credito destinato a famiglie con bambini appena nati, realizzato grazie ad un accordo tra il Dipartimento per le politiche della famiglia e l’Abi. Il bonus bebè rappresenta in sostanza un prestito a tasso agevolato per far fronte alle nuove spese, finanziabili fino a 5mila euro da restituire in 5 anni. Il prestito viene erogato ad un tasso (TAEG) non superiore al 50% rispetto al TEGM (tasso effettivo globale medio) in vigore al momento della concessione del prestito stesso. La questione sembra essere chiusa e nessuna delle persone che ha ricevuto il bonus bebè nel 2005 deve recarsi all’Agenzia per restituirlo. Resta il mistero su chi abbia emesso questa falsa comunicazione.
La questione sembrava riguardare una famosa lettera del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, che preannunciava ai nuovi nati negli anni 2005 il bonus una tantum di mille euro, da riscuotere presso l’ufficio postale segnalato nella missiva, che il Governo ha introdotto con la Legge Finanziaria 2006.
In questi giorni, invece, sono state recapitate le lettere contenenti la contestazione che recitano testualmente «Si contesta alla Signoria Vostra di avere riscosso illecitamente il bonus bebè per avere sottoscritto e utilizzato un’autocertificazione mendace al fine di percepire la suddetta somma (…)». La lettera conclude con la comunicazione che verrà fatta segnalazione alla Procura della Repubblica in merito alla mendacia dell’autocertificazione.
Giovanni D’Agata