Troppa burocrazia, difficile uso dei fondi, lento sistema di gevernance, mancaza di coordinamento tra fondi comunitari, nazionali e regionali, scarso monitoraggio dei diversi settori. Sono questi alcuni dei punti messi in evidenza dalla Corte dei Conti circa lo stato dell’impreditoria giovanile in agricoltura.
Di seguito il testo:
Corte dei conti – Sezione centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato -Pres. G. Clemente, Rel. A.M.R. Lentini, M.T. D’Urso – Delibera 9/2011/G del 27 luglio 2011 – Relazione concernente “Fondo per imprenditoria giovanile in agricoltura”
La relazione ha ad oggetto la gestione del “Fondo per lo sviluppo dell’imprenditoria giovanile in agricoltura”, per il periodo dal 2007 ad oggi, ossia dalla sua istituzione, intervenuta per effetto dell’art. 1, comma 1068, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria per il 2007), con l’obiettivo di superare il forte grado di senilità che caratterizza il settore, esteso dal 2008 anche al settore della pesca, ex art. 2, comma 120, della legge 24 dicembre 2007, n. 244 (legge finanziaria per il 2008).
L’indagine ha evidenziato le seguenti problematiche e riflessioni.
1. Complessità del quadro normativo di riferimento, non solo per l’incrocio di diversi livelli di competenza (comunitario, nazionale e regionale), ma anche per la pluralità delle fonti di regolazione, che incide sulla qualità e leggibilità della normativa (si vedano i diversi limiti di età per i vari interventi), con il rischio anche di sovrapposizioni e lacune, quale la carenza di una norma primaria che definisca il “giovane imprenditore ittico” di evidente rilevanza imprescindibile, per l’utilizzazione dei finanziamenti ai medesimi destinati.
2. Per il settore dell’agricoltura, una gestione del Fondo con processi lunghi e scarsamente efficaci. Nonostante una netta contrazione dei finanziamenti complessivi del fondo (sostanzialmente dimezzati dai 10 milioni iniziali a circa 5 milioni di euro l’anno), permangono criticità nell’utilizzare le risorse di competenza, con conseguente formazione di ingenti residui: nell’arco del quadriennio in esame 2007-2010, a fronte di circa complessivi 30 milioni di euro di stanziamenti di competenza, si registrano, nel 2010, circa 19.7 milioni di euro di residui finali.
3. Ritardi si registrano anche nell’individuazione degli obiettivi per gli anni 2009 e 2010 e nella conclusione delle procedure relative alla programmazione per gli anni 2007 e 2008: alcuni interventi sono ancora in corso.
4. Sistema di governance lento, anche per la partecipazione di una pluralità di soggetti, con rallentamenti dei processi e perdita di efficacia degli interventi. Alcune soluzioni andrebbero riviste per rendere compatibile la partecipazione di più soggetti con la necessaria celerità dei procedimenti.
5. Per alcuni bandi, le cui risorse sono state poi opportunamente ricollocate, si è registrata una risposta non soddisfacente, che, invece, è sensibilmente migliorata per gli ultimi interventi, in concomitanza ad una più intensa attività di informazione da parte dell’Amministrazione.
6. Opportunità di un quadro strategico unitario che comprenda fondi comunitari (che rappresentano il 96% dei fondi dedicati al settore), nazionali e regionali al fine di definire priorità strategiche comuni e di attivare sinergie, onde evitare sovrapposizioni e duplicazioni, che riducono l’impatto degli interventi sul sistema, con dispersione di risorse, adottando strumenti di governance e procedure semplificate. E, comunque, necessità di un puntuale coordinamento delle misure previste dal Fondo in relazione alle speculari misure cofinanziate dalla Comunità europea. Peraltro, è da dire che l’Amministrazione apparepienamente consapevole delle predette problematiche, affrontate in diversi elaborati.
7. Il Ministero effettua un monitoraggio finanziario e procedurale degli interventi; altrettanta attenzione andrebbe riservata anche alla valutazione d’impatto ex post sugli effetti delle linee di azione, indispensabile per un’efficiente riprogrammazione e riallocazione delle risorse ed eventuale rifinanziamento delle misure. L’Amministrazione ha riconosciuto tale necessità e si è impegnata ad attivare una valutazione d’impatto sulle linee di azione e sugli effetti degli interventi.
8. I dati statistici del settore agricoltura non sono aggiornati nonostante le competenze in materia di due organismi: INEA e OIGA.
9. Per il settore dell’imprenditoria giovanile nella pesca, il Fondo non ha avuto alcuna attuazione: è mancata persino l’individuazione degli obiettivi.
La relazione è disponibile sul sito Internet www.corteconti.it, aprendo dall’home page la cartella: Ultimi documenti pubblicati.