Un fenomeno molto allarmante si sta registrando in Italia. Crescono a dismisura le società di capitali aventi delle “teste di legno” come soci ed amministratori. Nei primi 6 mesi del 2011 le Newco costituite sotto forma di srl e spa società di capitale aventi nella compagine “teste di legno” senza alcun reddito ne’ competenze, sono cresciute del 58%. Tutto ciò per evadere il fisco, e sfuggire al principio della ristretta base azionaria, introdotto di recente dalla Corte di Cassazione, che consente di recuperare le tasse evase direttamente in capo ai soci di capitale, o per commettere truffe on line. Il fenomeno coinvolge soprattutto i giovani, per di più donne, che non trovano sbocco nel mondo del lavoro e che, ignari delle conseguenze, accettano di diventare soci e amministratori di facciata di gente senza scrupoli che cercano di ripulirsi da fallimenti, truffe e reati economici.
La denuncia arriva da Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani che con Lo Sportello del Contribuente monitora costantemente l’evasione fiscale in Italia. Nel 2011 sono state costituite ben 2850 società di capitali, in sostituzione di quelle precedenti, aventi come amministratori e soci giovani, per lo più donne, privi di qualunque competenza e soprattutto nullatenenti.
L’evasione fiscale in Italia è cresciuta del 27,6%, confermandosi al primo posto in Europa con il 54,5% del reddito imponibile evaso. In termini di imposte sottratte all’erario siamo nell’ordine dei 169 miliardi di euro l’anno.
Nella speciale classifica degli evasori, l’Italia è seguita da Romania (42,4% del reddito imponibile non dichiarato), da Bulgaria (39,8%), Estonia (38,2%), Slovacchia (35,4%).
In Italia i principali evasori sono gli industriali (32,8%) seguiti da bancari e assicurativi (28,3%), commercianti (11,7%), artigiani (10,9%), professionisti (8,9%) e lavoratori dipendenti (7,4%).
A livello territoriale l’evasione è diffusa soprattutto nel Nord Ovest (29,4% del totale nazionale), seguito dal Sud (24,5%), dal Centro (23,2%) e dal Nord Est (22,9%).
Tra le categorie di evasori emergenti figurano le Web Marketing, Market Company e le Mark-Agency Web che nel 2011 hanno superato le pompe funebri. Il 58% chiude il bilancio in perdita ed un ulteriore 24% dichiara un reddito non superiore a 10 mila euro senza pagare le tasse.
«Di fronte a un fenomeno così crescente – conclude Carlomagno – chiediamo ai notai di rifiutarsi di costituire società con nullatenenti e segnalare l’accaduto alla Guardia di Finanza. È necessario, inoltre, puntare sui Social Network per individuare gli evasori fiscali e le società di fatto che spopolano su internet ».
Per contrastare l’evasione fiscale e le truffe on line, Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani promuoverà il progetto ADB certificando gratuitamente le Aziende del Bene che operano correttamente su internet e rispettano i diritti dei consumatori.