«Sulla vertenza Vynils il Nord Ovest Sardegna è stato lasciato solo, abbandonato al suo destino, da Governo e Regione». A sferrare l’attacco è l’assessore provinciale delle Politiche del Lavoro di Sassari, Rosario Musmeci, che due giorni fa ha preso parte all’incontro che si è tenuto a Roma, nella sede del Ministero per lo Sviluppo economico. «Nessun esponente della giunta Cappellacci era presente, ed è la terza volta di fila che la Regione Sardegna snobba gli appuntamenti romani – dice Musmeci – si tratta di un grave errore di valutazione, perché così abbiamo dato l’impressione di non credere più neanche noi alla possibilità che la chimica a Porto Torres possa e debba avere un futuro». Come se l’isola avesse deciso di alzare le braccia e arrendersi, «consentendo a Roma di portare a compimento un disegno che, di trattativa in trattativa e di fallimento in fallimento, appare ormai chiaro», come dice senza mezzi termini il presidente della Provincia di Sassari, ribadendo un concetto che la giunta provinciale aveva già espresso nelle scorse settimane attraverso un documento congiunto. «A Roma c’è già la consapevolezza, se non la certezza, che anche le trattative in ballo falliranno – era stata la denuncia formulata un mese fa dall’esecutivo di piazza d’Italia – nell’ultimo incontro hanno ipotizzato che dopo l’8 settembre la Vinyls sarà liquidata e si assorbiranno più lavoratori possibile nella chimica verde».
Evidentemente quella previsione era sin troppo facile. «Sartor è fallito a pochi giorni dall’acquisizione, Ramco si è ritirata a una settimana dall’accordo e Gita, sulla cui affidabilità aveva garantito il ministro Romani, ha siglato la preintesa ma poi si è improvvisamente dimostrata inattendibile». E anche l’ultimo tentativo, a questo punto, è un buco nell’acqua. «La cosa grave è che nessuno ammette pubblicamente quali siano le vere ragioni per cui le tre trattative sono saltate e per quale motivo si presumeva con troppa certezza e poca preoccupazione che anche questa volta non si sarebbe arrivati a niente». Qualcuno, probabilmente, sapeva. Ne sono convinti sia Alessandra Giudici che Rosario Musmeci. «Non si spiega altrimenti il fatto la Regione non si sia più presentata al tavolo ministeriale – dicono – evidentemente le istituzioni territoriali, i lavoratori e i loro rappresentanti sindacali sono gli unici che, ignorando la scelta del Governo di rinunciare agli impegni presi in questi anni, pensano che davvero ci sia una trattativa e che ancora esistano margini di speranza».
Ma il problema – e secondo Alessandra Giudici l’incontro di Roma, tra assenze sin troppo ingombranti e posizioni insostenibili, lo confermerebbe – è a monte. «Governo e Regione hanno sempre dichiarato che la chimica di base è strategica per il destino industriale del Paese e della Sardegna e che Porto Torres può e deve continuare a ricoprire un ruolo centrale all’interno del circuito produttivo nazionale e isolano, ma coi fatti non hanno dimostrato alcuna coerenza». Per la Provincia di Sassari, infatti, «resta davvero incredibile che Roma, mentre rilancia il ruolo della chimica di base con investimenti e accordi che ci tagliano fuori, lascia finire così la lunga e faticosa trattativa per il salvataggio di Vinyls, che ormai si tratta su tavoli separati tra Porto Torres, Marghera e Ravenna, come se fossero questioni locali di importanza minore», è l’accusa che presidente e assessori rivolgono al Governo, a iniziare dal Ministero per lo Sviluppo economico.
Quanto al comportamento della Regione, «è la conferma che in Sardegna non c’è una strategia industriale, alle dichiarazioni sull’importanza fondamentale della chimica di base non fa seguito alcuna azione», è la denuncia. Non solo. «Dall’assenza all’incontro di avantieri a Roma s’intuisce il totale disinteresse per la vertenza – concludono presidente e assessore – e questo dimostra ancora una volta la disattenzione di Cagliari per il Capo di Sopra». Un atteggiamento irresponsabile, anche perché «sbaglia di grosso chi pensa che, con l’arrivo della chimica verde, questo sia un argomento abbondantemente superato».