Energia: Antitrust vieta l’acquisizione da parte di Cva, compagnia Valdostana delle acque

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L’operazione avrebbe creato una situazione di quasi monopolio nel mercato della vendita al dettaglio di energia ai clienti domestici e non domestici allacciati in bassa tensione. Inviata una segnalazione alla Regione: il sistema di riduzione delle tariffe per i clienti domestici costituisce una barriera all’ingresso per i concorrenti.

Disco rosso dell’Antitrust all’acquisizione, da parte di Compagnia Valdostana delle Acque-CVA, del 51% del capitale sociale di Deval e Vallenergie, detenuto da Enel.

Secondo l’Autorità, l’acquisizione di Vallenergie, avrebbe comportato la creazione di un sostanziale monopolio in capo a CVA nei mercati della vendita al dettaglio di energia ai clienti domestici e non domestici allacciati in bassa tensione nella Regione Valle d’Aosta: la società avrebbe infatti detenuto una quota di mercato, in termini di numero di punti di prelievo serviti, prossima al 100% sul mercato domestico e superiore al 90% sul mercato non domestico connesso in bassa tensione.

L’Autorità ha valutato tali quote di mercato, già critiche, anche alla luce della normativa regionale che prevede, per la tariffa del servizio di maggior tutela, uno sconto del 30% sul costo relativo alla componente di energia (componente PED) definita dall’Autorità per l’energia elettrica ed il gas. Lo sconto viene concesso agli utenti dalle imprese fornitrici di energia elettrica che vengono poi rimborsate dalla Regione, in base a una specifica Convenzione. Tuttavia solo CVA e Vallenergie hanno sottoscritto la Convenzione: per gli operatori nazionali le modalità di ottenere lo sconto implicano infatti una serie di oneri di gestione eccessivamente elevati in relazione al peso relativo della clientela valdostana. Proprio per questo l’Autorità ha inviato una segnalazione alla Regione Valle d’Aosta (la cui finanziaria Finaosta detiene il 100% del capitale di CVA e il 49% di Vallenergie e Deval) per sollecitare una modifica del meccanismo di sconti. Secondo l’Antitrust, per far venir meno gli effetti distorsivi della concorrenza, la Regione dovrebbe prevedere modalità alternative per la concessione dell’agevolazione quali, a esempio, la stipula di convenzioni con istituti bancari (o direttamente con la finanziaria Finaosta S.p.A.) per l’abilitazione a liquidare direttamente ai consumatori l’importo dell’agevolazione, a fronte della presentazione della bolletta. Di fronte a un diverso contesto normativo, che eliminasse le barriere all’ingresso dei concorrenti, l’Autorità potrebbe dare una diversa valutazione dell’acquisizione.

Nel corso dell’istruttoria CVA si era impegnata a mantenere per due anni, prorogabili a quattro, i prezzi, particolarmente convenienti, praticati sul mercato libero. Tale misura non è stata però ritenuta idonea a eliminare in maniera durevole le criticità concorrenziali dell’operazione legate in particolare, come detto, alla scarsa contendibilità del mercato valdostano in presenza della barriera normativa rappresentata dalla Convenzione.