Maroni: risultati straordinari nella lotta alla criminalità

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«La sicurezza, nell’ultimo anno, è stata gestita in maniera soddisfacente». Lo ha riferito al Viminale in una conferenza stampa il ministro dell’Interno Roberto Maroni dopo aver presieduto, nel tradizionale appuntamento di Ferragosto, il Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica con i vertici delle Forze dell’ordine e dei servizi di intelligence. Presenti all’incontro il ministro della Giustizia Nitto Francesco Palma, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Gianni Letta, il direttore dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata Giuseppe Caruso, il capo Dipartimento dei Vigili del fuoco Francesco Paolo Tronca e, in collegamento dagli Stati Uniti, il capo della Polizia Antonio Manganelli.
I risultati che sono stati portati all’attenzione del Comitato nazionale, ha precisato Maroni, «partono dal dato complessivo che riguarda il sistema della sicurezza in Italia nell’ultimo anno, che è molto positivo». Nell’arco degli ultimi dodici mesi sono quattro le principali iniziative introdotte nella lotta alla criminalità: l’approvazione definitiva del codice antimafia, l’autofinanziamento dell’Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati, l’istituzione dell’elenco dei fornitori e prestatori di servizi non soggetti a rischio di inquinamento mafioso ed il rafforzamento della cooperazione internazionale di Polizia.
I risultati del contrasto alla criminalità organizzata nell’ultimo anno hanno fatto registrare, come ha specificato Maroni, «l’arresto di più di 9000 mafiosi, con un aumento del 31%, la cattura di 32 latitanti di massima pericolosità, con un incremento del 78% e sono stati tratti in arresto 470 latitanti totali, con un aumento del 19%. Le operazioni di polizia giudiziaria, infine, sono arrivate a 818 complessivamente».
Nell’aggressione ai patrimoni si è sviluppata un’azione molto intensa che ha portato risultati significativi, ha specificato il titolare del Viminale, «sono stati sequestrati 42.832 beni, di cui 2.486 aziende per un controvalore di circa 19mila miliardi di euro, che rappresenta un incremento di più di tre volte rispetto ai risultati dello stesso periodo precedente». Le confische sono anch’esse rilevanti, ha proseguito il ministro, «con 7.747 beni per un controvalore di più 4miliardi e 209 miloni di euro, che rappresenta quasi sei volte il risultato rispetto al triennio precedente. La distribuzione geografica vede le prime sei regioni che hanno la quasi totalità dei beni. Sono principalmente del sud: la Sicilia, seguita dalla Campania, il Lazio, la Calabria, la Puglia e, buon sesto posto per la Lombardia, che è tra le prime come presenza di beni sequestrati e confiscati alla criminalità. Queste sei regioni fanno registrare 22.5 miliardi di euro pari al 97% del valore complessivo».
Sul fronte della sicurezza stradale sono diminuiti – nel 2010 rispetto al 2009 – sia gli incidenti che il numero delle persone decedute e ferite, grazie all’attività di prevenzione ed ai sistemi di tutoraggio sulle autostrade. Il ministro Maroni ed il titolare della Giustizia hanno annunciato, a tale proposito, l’intenzione di proporre l’introduzione nel nostro ordinamento penale del reato specifico di ‘omicidio stradale’:«E’ una vera e propria necessità, ha spiegato Palma, ed è necessario che questa fattispecie venga considerata come una forma autonoma di reato e che sia riconosciuta la flagranza differita che consenta l’arresto di chi si macchia di questo particolare crimine». Questo nuovo reato va distinto dall’ ‘omicidio colposo’, ha sottolineato in proposito Maroni, e consentirebbe di sanzionare severamente coloro che si rendono colpevoli di omicidi mettendosi al volante ubriachi o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti.
Comitato nazionale ordine e sicurezza
Risultati confortanti sono stati raggiunti, ha proseguito Maroni, anche nell’ambito dell’ordine pubblico, ovvero le manifestazioni di piazza di ogni tipo e nella sicurezza negli stadi. Quest’ultima soprattutto grazie all’introduzione della Tessera del tifoso.
Infine l’immigrazione, tema di grande attualità su cui il Governo presta la massima attenzione: fino al 31 luglio sono sbarcati in Italia 24.769 migranti provenienti dalla Tunisia e 23.267 dalla Libia. «Con la Tunisia c’è un interlocutore, che è il Governo tunisino e ciò ci sta consentendo di tenere sotto controllo il fenomeno. Con la Libia no: dieci giorni fa – ha spiegato Maroni – ho incontrato il mio omologo del Consiglio transitorio di Bengasi, ma poi l’organismo è stato sciolto». Finché in Libia continuerà la guerra e non ci sarà un unico interlocutore, ha aggiunto il titolare del Viminale, «il controllo e la prevenzione rispetto alle partenze sarà impossibile, per questo chiediamo una soluzione rapida della guerra in Libia che è l’unico modo per gestire il fenomeno». Illustrati, infine, i numeri dei rimpatri: oltre 13mila fino al 31 luglio per arrivare, ha concluso Maroni, a 30mila per fine anno.