Il responsabile del dipartimento Settori pubblici della Cgil Nazionale, Michele Gentile, punta il dito contro il governo, accusato di farsi scudo della “lettera della Bce”, di cui, sottolinea, non vengono svelati i contenuti. Gentile solleva dubbi e alimenta i sospetti che la lettera spedita dall’ Eurotower sia sta usata dal governo ” per le sue ‘piccole vendette’ contro tutto ciò che è pubblico, accanendosi per la quarta volta in tre anni contro i lavoratori pubblici ma certamente non contro tutti”. Il sindacalista denuncia i “privilegi” che sopravvivono nel decreto, nonostante i “tagli discrezionali e indiscriminati”. “Non credo che nella lettera si affermasse l’esigenza ‘urgente ed indifferibile’ di procedere all’ennesimo, immotivato e generalizzato spoil system della dirigenza pubblica, come invece prevede il decreto; così come non credo che si manifestasse l’esigenza urgente ed indifferibile di ‘politica economica’ di rimuovere senza motivazioni dal proprio incarico anticipatamente qualche Prefetto”. Nelle indicazioni contenute nella lettera, continua Gentile, “forse si affermava l’esigenza di imporre e far rispettare il tetto delle retribuzioni, e dei trattamenti previdenziali, per gli altissimi dirigenti pubblici che proprio in ragione di tale mancanza continuano a lucrare trattamenti a dir poco incredibili. Ma di questo tema nel decreto non c’è traccia”. “Forse – ha proseguito – si affermava che in caso di non raggiungimento dei ‘tagli lineari’ delle amministrazioni, si agirà sulla riduzione delle spese discrezionali delle amministrazioni ad iniziare dalle consulenze e dai tanti doppi incarichi o dalla riduzione dei consiglieri di amministrazione delle tante società partecipate dal Ministero dell’Economia e non solo. Ma tutto ciò non è ancora dato sapere”. Alla luce delle misure sinora adottate, conclude Gentile, “rimane la certezza che la manovra è la continuazione della campagna del governo contro il lavoro pubblico, ma anche contro quel sistema di regole e di imparzialità che i continui tagli e il trionfo della discrezionalità da parte della politica impediscono alle pubbliche amministrazioni di far rispettare”. Il sindacalista esprime infine la propria convinzione e certezza “della necessità di una risposta forte e generale di mobilitazione contro l’ennesimo attacco alle condizioni di lavoro, alla dignità ed ai diritti del lavoro pubblico, alla funzione delle Pubbliche Amministrazioni”.
Nadia Poli
Studio Cataldi