India: in arrivo per l’export lo stop agli incentivi fiscali

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Prima lo stop annunciato per il 30 giugno, poi la proroga decisa dalla direzione generale del Commercio estero fino al 30 settembre.

Sarà, comunque, questa l’ultima data utile dal momento che dal 1° ottobre 2011 gli esportatori non potranno più beneficiare dell’incentivo fiscale noto come Duty Entitlement Pass Book Scheme (DEPB Scheme). Il governo indiano, infatti, ha deciso – dopo 14 anni – di tagliare l’agevolazione concessa per il settore dell’export che consente di risparmiare le imposte sulle importazioni delle materie prime, dei componenti, del materiale per imballaggio, dei beni intermedi o di ogni altro elemento strettamente connesso alla lavorazione del prodotto finito indiano che deve essere, successivamente, destinato all’export. In base al sistema di credito sui dazi d’importazione (regime DEPB) l’esportatore beneficia di un credito, stabilito dal Dipartimento generale per il Commercio estero, che equivale a una percentuale da calcolare sul valore dei beni esportati, il cui importo compensa il pagamento delle tasse doganali (ovvero, dei dazi dovuti per i beni importati).

Sovvenzione
Il regime Depb costituisce una sovvenzione alle imprese in quanto i crediti rappresentano un contributo finanziario concesso dal Governo indiano tenuto conto che gli stessi vengono utilizzati per compensare i dazi all’importazione, riducendo, così, le entrate dell’amministrazione pubblica derivanti dal pagamento dei tributi daziali altrimenti dovuti. Peraltro, il credito Depb attribuisce un vantaggio all’esportatore, perché migliora la liquidità.

Mancate entrate
Questi sconti fiscali sulle tasse di importazione, costano allo Stato 1,77 miliardi di dollari l’anno (pari a circa 80 miliardi di rupie), un’agevolazione che – dicono dall’esecutivo – l’industria indiana non ha più bisogno visto il più che positivo andamento delle esportazioni. L’India, peraltro, – per voce di Anand Sharma, ministro per il Commercio e l’Industria – punta a raddoppiare l’export di merci entro tre anni dopo aver raggiunto il segno positivo (+25 per cento) di crescita nel corso dell’anno fiscale 2011-2012.  Inoltre, secondo Sunil Mitra, segretario delle entrate di Nuova Delhi, il governo ha la percezione di incentivare sul piano fiscale le esportazioni (in particolare, nei settori della chimica e ingegneria) a svantaggio delle finanze statali. Infatti, nell’ultimo anno fiscale (1 aprile – 31 marzo), le esportazioni indiane sono cresciute del 37,5% per un valore di circa 246 miliardi di dollari, superando il target iniziale fissato a 200 miliardi di dollari.  In ogni caso, sia il ministero delle Finanze che quello del Commercio e dell’Industria hanno comunicato che il regime agevolativo non otterrà alcuna ulteriore proroga dopo settembre anche perché è allo studio del governo l’ipotesi di sostituire il sistema Depb con un meccanismo alternativo di restituzione dei dazi.

Il sistema di credito sui dazi d’importazione
Lo scopo del DEPB, istituito l’1 aprile del 1997, è di neutralizzare l’incidenza del dazio doganale sulle importazioni. Il sistema di credito sui dazi d’importazione – che deve essere registrato alla dogana – è utilizzabile sia dagli esportatori produttori che dagli esportatori commercianti. Nella sostanza, la società esportatrice beneficia di un credito sul dazio che grava sui beni importati, definito dal Dipartimento del Commercio Estero come una percentuale del valore FOB (Free On Board) delle merci da loro esportate (che non può essere inferiore al valore CIF, Cost, Insurance and Freight). I crediti DEPB sono liberamente trasferibili e validi per un periodo di 12 mesi dalla data di rilascio. Nella sostanza, i crediti possono essere utilizzati per pagare dazi doganali su importazioni successive di qualsiasi tipo di merce importabile senza restrizioni, esclusi i beni capitali.  I beni importati sulla base dei crediti possono essere venduti sul mercato interno (previo pagamento dell’imposta sulle vendite) o utilizzati in altro modo. Nel caso in cui il credito Depb fosse insufficiente la quantità di imposta daziale che eccede potrà essere pagata in contanti. Al riguardo, occorre osservare che il sistema incentivante del Depb si applica anche alle importazioni eseguite nelle zone economiche speciali. La moneta utilizzata nelle esportazioni deve essere facilmente convertibile. Per cui lo schema Depb è applicabile soltanto nelle fattispecie in cui le esportazioni avvengono in valuta “forte” come il dollaro, l’euro, lo yen o la sterlina.

Boris Bovona

Fonte: Fisco Oggi