Verbano Cusio Ossola: l’Assessore Bendotti in risposta al Presidente della Comunità montana Francini

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Le ultime dichiarazioni del Presidente della Comunità Montana Valli dell’Ossola Giovanni Francini, sono gratuite, ingiuste e non corrispondenti a verità. Non si può dichiarare che la Provincia è un ente che non tutela con equità le sue diverse componente territoriali. Non lo posso accettare, come Ossolano, e come Assessore alla Montagna delegato a occuparmi di una prerogativa fondamentale di questo nostro Verbano Cusio Ossola. L’illustrissimo presidente Francini accusa l’Ossola di essere stata penalizzata, una volta in più nella distribuzione di fondi. Ma le cose non stanno così e lui lo sa bene. Dovrebbe piuttosto dimostrare di essere in grado di far corrispondere le sue pretese a capacità tecniche e progettuali. Vuole i soldi ma poi non li sa utilizzare e spendere in modo equo per la collettività ossolana”. L’Assessore Provinciale Germano Bendotti non incassa imbelle gli attacchi del Presidente della Comunità Montana ossolana che accusa la Provincia di non aver operato con equità nella ripartizione dei fondi messi a disposizione dalla Regione con il bando sulla rete sentieristica. “Considerato che il compito di mediazione e di promozione della rete sentieristica provinciale sul Bando misura 313 della Regione Piemonte spetta al mio Assessorato in collaborazione con quello al Turismo, so bene come le cose in realtà stanno. Non certo come le dipinge Francini, soffiando sul fuoco della divisione territoriale. Si erge a paladino dell’Ossola ma tutto quello che riuscirà a fare di questo passo e far perdere alla provincia un milione e quattrocentomila euro” evidenzia Bendotti. “La Provincia – continua – non ha imposto assolutamente nulla. Ha piuttosto tentato un intervento di mediazione recepito dalle altre due Comunità Montane del VCO e dal Parco Veglia Devero, anch’esso ossolano ma non animato da un furore campanilistico che sta minando il futuro di un territorio che deve, oggi più che mai, dimostrarsi unito”. “In merito a questo bando – spiega l’Assessore Provinciale alla Montagna – volto alla valorizzazione di percorsi escursionistici, di trekking e turismo verde della nostra Provincia, gli aspetti progettuali sono di competenza degli enti locali. In questa partita i quattro i candidati alla ripartizione dei fondi – un milione e 30 mila euro più 130 mila per la promozione destinati alla Provincia, che potrebbero salire a 1,4 milioni se dessimo un’immagine di progettualità integrata e condivisa – hanno presentato progetti per complessivi 2,2 milioni di euro. Con l’Assessore al Turismo Guidina Dal Sasso abbiamo chiesto di ridimensionare le proposte: è così hanno fatto la Comunità Montana del Verbano, la Cusio-Due Laghi-Mottarone e Strona e il Parco Veglia Devero ma non l’ente presieduto da Francini”.
La Provincia – continua Bendotti – ha cercato di intervenire con un’azione di mediazione e di buon senso e le ripartizioni proposte –  e accettate dalle Comunità del Verbano e dalla Cusio Mottarone, realtà quali la Valle Cannobina e la Valle Strona che non si possono non definire marginali e periferiche – alla fine stabilivano un 60% per l’Ossola. Neppure questa soluzione è risultata equa per Francini. Eppure del milione e cinquecento mila euro assegnati al VCO nel 2009 con analogo bando, gli 800 mila attribuiti alla Comunità Montana ossolana non sono stati spesi e nessun lavoro ancora avviato. La Provincia al contrario sarebbe pronta per partire con un piano di promozione della sentieristica provinciale ma il mancato accordo, incagliato nell’ostinazione di Francini, lo vieta”.
Tutto questo – conclude l’Assessore Provinciale – da un amministratore che esaspera un clima pernicioso di disunione territoriale cavalcando l’onda che mette alla berlina le Province e umilia la nostra, che però gli calzava a pennello quando in veste di Assessore inaugurava piste ciclabili, lasciate incompiute. La marginalità dell’Ossola non è da ricercare in una Provincia che conosce bene i suoi punti di forza da valorizzare e di debolezza da sostenere, ma negli amministratori e politici che utilizzano l’ossolanità per farne un’arma impropria di autolesionismo. Essere orgogliosi del proprio territorio non vuole dire cercare lo scontro e isolarsi ma collaborare in un quadro d’interesse comune”.