”Continuiamo la nostra battaglia perchè la manovra non ci convince”. E’ quanto ha dichiarato oggi il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, impegnato al Senato per l’audizione davanti alle commissioni Bilancio delle Camere sulla manovra insieme agli altri sindacati confederali . Bonanni spiega che il decreto non convince perchè ”si va col piede leggero sui costi della politica e col piede pesante sulle pensioni. Non ci convincono le misure sul pubblico impiego – aggiunge – ne’ di sottrarre l’Iva alla riforma fiscale”. Rinnova quindi l’invito a puntare rivedere il taglio dei ”costi della politica che si annidano ovunque e la riforma degli assetti istituzionali argomento sul quale l’attuale manovra improvvisa alcuni passi, senza un disegno complessivo, senza tempi certi e senza certezze sui risparmi”.
Servono invece, dice Bonanni, ”scelte più determinate, nel disegno, nei tempi e nei risultati economici”, altrimenti si rischia la vanificazione delle scelte stesse in questo gioco di palleggiamento a cui assistiamo a questi giorni”. E’ poi ”decisiva una riforma fiscale, va attuata subito la legge delega, con risorse – tra l’altro – dall’Iva e dal disboscamento dei 163 miliardi di agevolazione fiscali. Secondo noi – aggiunge – chi ha di più deve pagare di più, e non capiamo per quale motivo nessuno abbia pensato di introdurre i valori immobiliari e mobiliari nel contributo di solidarietà”.
Per quanto riguarda invece l’intervento del Governo sulla contrattazione aziendale, inserito nella manovra economica, è ”compatibile” con l’accordo del 28 giugno tra le parti sociali, perche’ -spiega Bonanni – ”da’ sostegno alla volonta’ delle parti di potenziare la contrattazione tra le parti”, ed e’ in linea con gli ”obiettivi di rilancio e sviluppo” dell’economia e dell’occupazione legati ad una modernizzazione del mercato del Lavoro.
Inoltre, “quello che non è stato capito è che Confindustria ha fatto pressioni per abolire l’articolo 18 – ha rivelato il leader della Cisl – e che sono stati quindi i sindacati a ottenere le norme sulla contrattazione di prossimità nella manovra economica che rappresentano una tutela, impongono accordi tra le parti sociali fatti in maniera responsabile”. Bonanni lo ha detto commentando la diversa posizione della Cgil, che chiede invece la cancellazione delle norme inserite nella manovra. Per il segretario generale Cisl, l’intervento del Governo è compatibile, e può rafforzare, l’accordo interconfederale tra le parti sociali. E richiedendo “accordi tra le parti” per derogare a leggi e contratti nazionali, introduce “garanzie”, un argine “rispetto al rischio di una abolizione dell’articolo 18” dello statuto dei lavoratori.
Conquiste del Lavoro