“Anche i dati delle vendite al dettaglio di giugno, diffusi dall’Istat, confermano l’idea che ormai in Italia la debolezza dei consumi sia diventata un problema strutturale al quale bisogna far fronte con urgenza – afferma Giovanni Cobolli Gigli, Presidente di Federdistribuzione, l’organizzazione che raggruppa la maggioranza della Distribuzione Moderna Organizzata in Italia.
Se si esclude aprile che ha avuto un trend anomalo per l’effetto della Pasqua posticipata rispetto all’anno scorso, tutti i mesi del 2011 hanno avuto variazioni nulle o negative rispetto al 2010: complessivamente le vendite sono calate dello 0,4%, coinvolgendo in egual misura tutte le formule distributive.
I prodotti del settore non alimentare dimostrano una dinamica tendenziale peggiore rispetto alla media (-0,7% nel periodo gen-giu 2011 rispetto ad una media complessiva di -0,4%), a testimonianza di come la perdita oggettiva di potere d’acquisto delle famiglie e le preoccupazioni per il futuro stiano frenando o rimandando gli acquisti importanti o non strettamente necessari come gli alimentari.
“Purtroppo anche i dati più recenti che abbiamo a disposizione da parte delle nostre aziende associate non fanno prevedere niente di buono – continua Cobolli Gigli – Agosto sarà ancora con vendite in calo, soprattutto per quello che riguarda il non food, per il quale segnaliamo un trend negativo rispetto ad agosto 2010 tra il 10 e il 15%”.
“Con questa dinamica dei consumi la crescita diventa un miraggio, e senza crescita tra qualche mese saremo costretti a rivedere i conti e a pensare a nuove misure – conclude il Presidente di Federdistribuzione – Dopo una manovra finalizzata al pareggio di bilancio bisogna quindi puntare con decisione alla crescita, finalizzando da parte dello Stato e degli enti locali i principi di liberalizzazioni contenuti negli ultimi provvedimenti e impostando una riforma fiscale che, puntando sulla lotta all’evasione e non sull’aumento dell’Iva, trovi le risorse per abbassare la tassazione a famiglie e imprese”