Dalla Scozia ed in particolare dalla Glasgow University, arriva la notizia della prima sperimentazione clinica al mondo di cellule staminali sull’uomo per il trattamento di ictus cerebrale già in grado di passare alla sua fase successiva.
Una valutazione indipendente dei primi tre pazienti che avevano avuto le cellule staminali iniettate nel cervello presso l’ospedale generale di Glasgow sud ha concluso che non ha avuto alcun effetto negativo.
La valutazione apre la strada affinché la terapia possa essere testata su più pazienti per ottenere un nuovo trattamento su scala globale per l’ictus.
La speranza della ricerca in questione in uno stadio così avanzato è che le cellule staminali aiutino a riparare il tessuto danneggiato del cervello.
La sperimentazione è portata avanti da un equipe della Glasgow University condotta dal Prof. Keith Muir, il quale si è dichiarato soddisfatto dei risultati ottenuti finora.
Già lo scorso anno un anziano è stato il primo al mondo a ricevere questo tipo di trattamento. Da allora è stato provato su due altri uomini.
In realtà i pazienti hanno ricevuto dosi molto basse di cellule staminali per testare la sicurezza della procedura.
Nel corso dell’anno prossimo, saranno date dosi progressivamente crescenti ad un massimo di nove pazienti – ancora una volta principalmente per valutare la sicurezza della terapia – ma i medici utilizzeranno questo studio clinico per valutare anche l’efficacia del trattamento nelle successive prove, che inizieranno non prima di almeno 18 mesi.
Nel mondo, in realtà esistono in numero proporzionalmente crescente di studi clinici tutt’ora in corso relativi a trattamenti che si basano sulle cellule staminali, tra cui uno che è stato avviato lo scorso anno dalla società statunitense Geron per sviluppare un trattamento per la paralisi.
Lo sviluppo di trattamenti con le cellule staminali sono tutti ancora in una fase iniziale ed è probabile che passeranno molti anni prima di essere disponibili su larga scala.
Gli ictus, secondo la Stroke Association uccidono circa 67.000 persone nel solo Regno Unito ogni anno e costituirebbero quindi la terza causa di morte più comune in Inghilterra e Galles dopo le malattie cardiache e il cancro.
A differenza degli altri paesi, l’Italia dopo la sciagurata legge 40 del 2004 che ha dato un duro colpo alla ricerca nel settore, appare quindi in notevole ritardo sullo studio delle cellule staminali che alla luce dei costanti progressi della scienza, secondo Giovanni D’Agata, componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti” appaiono non più solo una speranza nella cura di malattie, tipo quelle che colpiscono il cervello e per combattere i tumori.
È auspicabile, quindi, che al di là del dibattito etico, anche il Nostro Paese riprenda la strada maestra della ricerca, investendo più risorse anche in questo settore della medicina.
Giovanni D’Agata
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