Un pacchetto anti-evasione con le manette per i grandi evasori (oltre i 3 miliardi di euro), l’obbligo per i Comuni di presentare on line la dichiarazione dei redditi dei residenti e la stretta per le società di comodo con la maggiorazione dell’Ires del 10,5%. Poi la rimodulazione di parte del gettito della Robin Tax sulle società energetiche a favore degli enti locali. Sono gli emendamenti del governo firmati dal ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, e presentati dal relatore Antonio Azzollini.
“Nell’insieme i saldi restano assolutamente invariati”, garantisce Tremonti, anche se restano molte perplessità sul gettito dell’evasione fiscale che non può essere quantificato. Inoltre scompare il contributo di solidarietà per lavoratori del privato ed autonomi (aliquota del 5% sopra i 90mila euro e del 10% oltre i 150mila) ma resta in vigore l’analogo tetto agli stipendi per dipendenti pubblici. Quanto agli enti locali, insistono per ottenere una riduzione dei tagli fissati a 1,8 miliardi di euro. Al termine di una giornata fitta di incontri – prima quello tra il ministro Raffaele Fitto e le Regioni, poi quello tra il sottosegretario Gianni Letta e il ministro dell’Interno Roberto Maroni, infine il vertice allargato a Regioni e Province – la situazione resta tesa. Il sindaco di Roma Gianni Alemanno chiede di correggere in Parlamento “testi inaccettabili”. Mentre il presidente della conferenza delle Regioni, Vasco Errani, taglia corto: “non abbiamo avuto alcuna risposta”.
Intanto in commissione Bilancio l’emendamento per la riorganizzazione degli uffici giudiziari passa dopo unconfronto acceso. Sul testo, firmato dal guardasigilli Nitto Palma, il Pd si astiene mentre l’Idv vota contro. Le opposizioni contestano il metodo dei due pesi e due misure (soft riguardo ai tribunali, duro con le procure). “E’ un segno delle difficoltà della maggioranza”, attacca lacapogruppo del Pd Anna Finocchiaro. L’iter del decreto bis al Senato procede come previsto. La manovra “si può dire definita sul piano sostanziale. Garantisco l’impegno per l’assoluto rispetto dei tempi” rassicura il relatore Azzollini. L’approdo in Aula è atteso nel pomeriggio di martedì 6settembre e le sedute andranno avanti fino a sabato 10: lo ha deciso la conferenza dei capigruppo.Da parte sua il presidente del Senato, Renato Schifani, sollecita i gruppi parlamentari a limitare al massimo gli emendamenti per velocizzare i lavori parlamentari. Da registrare infine la precisazione del direttore dell’Agenzia delle Entrate Attilio Befera: “Le manette per i grandi evasori? L’idea non è mia”.