«Syndial provveda immediatamente alla messa in sicurezza di emergenza, alla predisposizione del piano di caratterizzazione e alle conseguenti attività di bonifica dello specchio d’acqua nella darsena servizi del porto industriale di Porto Torres». Lo intima l’ordinanza emessa dal settore Ambiente della Provincia di Sassari, che nei giorni scorsi ha concluso le proprie indagini, individuando la Syndial s.p.a. come responsabile dell’inquinamento della darsena.
La svolta “istituzionale” nella vicenda del grave inquinamento da benzene pone fine alle ispezioni avviate lo scorso maggio. «La procedura aveva avuto inizio a seguito di una segnalazione della Capitaneria di Porto di Porto Torres», riferisce oggi l’assessore provinciale dell’Ambiente, Paolo Denegri. «Avendo riscontrato una particolare recrudescenza del già grave fenomeno di inquinamento – spiega l’assessore – la Capitaneria aveva chiesto all’Arpas di procedere alle verifiche del caso». Quelle indagini dell’Arpas avevano rilevato le anomalie di funzionamento del sistema di emungimento e barrieramento idraulico a causa delle quali le acque di falda contaminate, che circolano sotto l’area industriale, sono in diretta correlazione con lo stato di contaminazione dello specchio d’acqua antistante la darsena, constatando così un chiaro rapporto di causa-effetto fra lo stato di contaminazione a monte del sistema di barrieramento e quello della darsena.
«Il quadro conoscitivo complessivo che emerge dalla documentazione raccolta dalla Provincia individua quale causa di contaminazione della darsena servizi il malfunzionamento degli interventi di barrieramento attivati e gestiti da Syndial, che risultano insufficienti a intercettare il deflusso delle sostanze inquinanti verso il mare – è la conclusione di Paolo Denegri – sebbene questa eventualità sia stata sempre esclusa da Syndial che al momento, su incarico del Comune di Porto Torres, sta svolgendo proprie indagini per individuare le cause del fenomeno».