Avcp, manovra: nuove regole per bandi e contratti pubblici

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In attuazione di quanto previsto dai dispositivi delle manovre di finanza pubblica, il Consiglio della AVCP – Autorità di vigilanza dei contratti pubblici – ha fissato per il 29 settembre le audizioni con gli operatori e le Stazioni Appaltanti per definire i contenuti fondamentali dei Bandi Tipo. Come noto si tratta dei modelli standard che l’Autorità deve adottare e sulla cui base le stazioni appaltanti dovranno predisporre i singoli bandi di gara. Il relativo documento di consultazione è già disponibile sul sito www.AVCP.it. Gli aspetti di maggiore rilievo oggetto della consultazione riguardano: la tassatività delle clausole a pena di esclusione, al fine di ridurre i costi degli adempimenti amministrativi e del contenzioso; il peso del costo del lavoro nella valutazione delle offerte, per garantire in ogni caso il rispetto dei minimi salariali, con particolare attenzione alla fase di esecuzione delle commesse, nella quale si può sviluppare una efficace e reale azione di contrasto al lavoro nero ed al lavoro sottopagato.

L’Autorità ha altresì in corso – in collaborazione con le altre Amministrazione Pubbliche interessate – le attività per la elaborazione dei Costi Standard così come prescritto per il settore della sanitàdal DL 98/2011 (convertito con la L.111/2011, art. 17, c. 1, lett. a) che prevede debbano essere operativi a partire dal 1° luglio 2012.

Oltre alla definizione di questi importanti strumenti l’Autorità è consapevole che occorre ridurre sensibilmente i costi finanziari e gli oneri amministrativi a carico delle Stazioni Appaltanti e delle imprese generati dai meccanismi delle attuali procedure di affidamento e gestione dei contratti pubblici di lavori, servizi e forniture.

A tal fine è necessario costruire un efficace sistema di controllo della gestione e della esecuzione dei singoli contratti, funzionale all’avvio dei cicli di spending review, in modo da ottimizzare l’impiego delle risorse finanziarie pubbliche, evidenziando quelle allocate su progetti non operativi e dando così certezze sia dei tempi di pagamento, che del finanziamento di nuovi progetti di sviluppo.

I contratti pubblici di lavori servizi e forniture stipulati complessivamente ogni anno in Italia sono circa 1.500.000; il numero delle Stazioni Appaltanti operative come centri di spesa è superiore alle 30.000; la spesa pubblica aggregata generata da detti contratti ammonta (iva compresa) a più di 130 Miliardi di euro su base annua, senza contare i costi finanziari che le imprese e le Stazioni Appaltanti devono sopportare per gestire la complessa macchina amministrativa che, al momento, regola gli appalti. Secondo studi della UE l’insieme di tali costi (diretti e indiretti) è stimabile in un valore compreso fra il 10 e il 15% del valore messo a base di gara.

Date la rilevanza economica e finanziaria dell’aggregato di spesa generato dai contratti pubblici e considerata l’incidenza di quest’ultimo sulla spesa pubblica complessiva, l’Autorità – ai sensi dell’art 6 comma 7 lettera f) del Codice – ha deliberato di adottare entro la fine di Ottobre, consultando le parti interessate, un Atto di Segnalazione da inviare al Governo e al Parlamento con specifiche proposte di modifica della legislazione che disciplina i contratti pubblici.

L’Atto di Segnalazione si iscrive nel contesto del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, (recante ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo) che introduce, tra l’altro, nuovi meccanismi per la revisione integrale della spesa pubblica, ivi compresa quindi quella generata dai contratti di lavori servizi e forniture.