Il cinema è diventato un settore estremamente interessante per le banche e tale rapporto non può che crescere in futuro. E’ il risultato più evidente del Convegno “Banche & Cinema” tenutosi alla Mostra del Cinema di Venezia, alla presenza del Ministro per lo Sviluppo economico, Paolo Romani e di numerosi e importanti istituti di credito.
E guardando i numeri del primo semestre del 2011, esposti dal presidente dell’ANICA, Riccardo Tozzi, si comprende bene il perché: sono 150 i milioni di euro incassati e 24 milioni e 350 mila i biglietti venduti dalla cinematografia nazionale nei sei mesi iniziali di questo anno. Gli incassi per le pellicole nazionali sono cresciuti rispetto all’anno precedente del 41,14%, segnando un saldo positivo di circa 44 milioni di euro e un aumento del pubblico di quasi 7 milioni di presenze. Una quota di mercato del 44% per presenze e del 42,16% per incassi che non si toccava da decenni e il fatto che ben otto film italiani sono tra i primi venti incassi nel periodo analizzato, completano lo scenario positivo del settore.
“L’industria cinematografica è in un momento felice” ha commentato il Ministro Romani, affermando che il cinema ha una capacità straordinaria di proporre un’immagine qualitativamente importante del nostro paese all’estero. Il cinema deve diventare una componente fondamentale dell’export e del Made in Italy, e per questo motivo il Ministro ha annunciato la costituzione di un tavolo nazionale per il cinema, che veda presenti tutti i soggetti interessati allo sviluppo del settore, ovvero tutti i ministeri competenti, le imprese e le associazioni.
Il Direttore Generale dell’ABI, Giovanni Sabatini, ha sintetizzato in tre momenti fondamentali le aree di sviluppo del rapporto tra banche e cinema: lo sviluppo delle agevolazioni fiscali del tax credit, che ha enormi potenzialità soprattutto per la sua applicazione a imprese esterne al settore cinema; una nuova modalità di colloquio tra mondo finanziario e industria cinematografica, testimoniato anche dal rapporto tra le associazioni dell’ABI e dell’ANICA che hanno organizzato questo convegno; il cinema come veicolo di promozione dell’immagine dell’Italia all’estero e del Made in Italy.
Sabatini ha poi concordato con il Presidente Tozzi, che nel suo intervento aveva sottolineato la necessità di estendere la possibilità di fruire delle agevolazioni fiscali non soltanto ai singoli film, ma anche a pacchetti di film e a entità finanziarie intermedie. E anche il Ministro Romani si è detto favorevole a lavorare per incentivare gli investimenti delle imprese, oltre che quelli per i progetti cinematografici.
L’andamento del tax credit in questi ultimi anni è stato analizzato dal Direttore Generale per il Cinema, Nicola Borrelli, che ha confermato i buoni risultati raggiunti dall’applicazione diretta alle imprese cinematografiche e la necessità invece di sviluppare la possibilità dell’applicazione alle aziende non di settore. “Il settore bancario ha comunque reagito positivamente – ha rivelato Borrelli – e il sistema finanziario nel suo complesso ha usufruito per il 26% per quantità e del 31% per volume delle agevolazioni fiscali per il tax credit esogeno.”
Il Presidente di BNL-BNP Paribas, Luigi Abete, ha sottolineato il rilievo strutturale dell’introduzione del tax credit nel cinema, che è comunque intervenuto in un settore enormemente cresciuto e consolidato su base industriale.
“Occorre sviluppare le reti d’impresa e le associazioni in partecipazione anche nel cinema – ha detto Abete – così come occorre aumentare il tetto del tax credit attualmente fissato a 2 milioni e mezzo di euro e allargarne l’utilizzo ai fondi d’investimento e al mondo del private.”
“In un periodo difficile a livello congiunturale come questo – ha dichiarato Gabriele Piccini, Country Chairman Italia di UniCredit – il Cinema italiano è un settore molto interessante per le banche, pur sussistendo ancora ampi margini di crescita sul fronte degli strumenti creditizi offerti, come la necessità di aumentare il limite di 2,5 milioni di euro annui per gli investimenti fiscalmente deducibili del credito di imposta.”
Dopo gli interventi di Emanuele Giustini, Vice DG di Banca Popolare di Vicenza e di Carlo Stocchetti, DG di Mediocredito Italiano, il dibattito, moderato da Mario Latorre, docente di economia degli intermediari finanziari della Sapienza di Roma, si è chiuso con le considerazioni di Andrea Bianchi, DG per la Politica Industriale e la Competitività del MiSE. Bianchi ha parlato soprattutto delle opportunità offerte al settore dal Fondo di Garanzia per le piccole e medie imprese.