Contenziosi fiscali pendenti, ecco come far pace

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Chiusura facile per le liti pendenti che valgono fino a 20mila euro. I contribuenti che hanno una questione ancora aperta col Fisco, infatti, possono risolverla entro il 30 novembre 2011 pagando un importo agevolato. A offrire questa opportunità è la manovra correttiva (Dl 98/2011), che consente di definire le controversie fiscali pendenti al 1° maggio scorso davanti alle Commissioni tributarie o alla Corte di Cassazione. Con un provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate firmato oggi è stato, inoltre, approvato il modello di domanda per la definizione delle liti fiscali pendenti. La chiusura riguarda tutti gli atti impositivi compresi gli avvisi di accertamento e i provvedimenti di irrogazione delle sanzioni.

Come sono determinate le somme per la chiusura – Se il valore della lite è di importo fino a 2mila euro, la somma da pagare è di 150 euro. Se il valore della controversia supera i 2mila euro, la somma da pagare è pari al 10% del valore della lite nel caso di provvisorio esito favorevole al contribuente, mentre è pari al 30% se l’organo giudiziario non si è ancora pronunciato e al 50% se l’esito provvisorio è favorevole all’Agenzia.

Occhio al calendario per porre fine in tempo alla lite – Per chiudere le liti in modo agevolato occorre tenere ben presenti due scadenze. Innanzitutto, entro il 30 novembre prossimo bisogna versare gli importi dovuti. In un secondo tempo, entro il 2 aprile 2012 occorre presentare la relativa domanda di definizione della lite. La definizione non consente né di pagare a rate le somme dovute né di compensarle con qualsiasi credito d’imposta.

Liti escluse dalla sanatoria – Non possono essere chiuse le liti relative al rifiuto espresso o tacito alla restituzione di tributi e quelle sugli avvisi di liquidazione e i ruoli. Sono escluse anche le liti sull’omesso versamento dei tributi e quelle collegate ai precedenti condoni.