Banche: ABI, dai covered bond una riserva di liquidità per alimentare gli impieghi

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Nonostante la crisi il mercato resta un canale aperto per i principali gruppi bancari italiani: nei primi otto mesi dell’anno emissioni a quota 21 miliardi. Appuntamento si è tenuto a Milano il 10 e l’11 ottobre con il convegno “Securitisation and Covered Bonds 2011”, occasione di incontro fra tutti gli operatori del settore per fare il punto sul comparto e analizzarne le prospettive.

I covered bond reggono l’urto della crisi finanziaria e restano un canale aperto per i principali gruppi bancari italiani. Il mercato delle obbligazioni bancarie garantite (Obg) rappresenta un canale di raccolta stabile per gli istituti, che tra gennaio e agosto 2011 hanno emesso titoli per circa 21 miliardi, pur dovendo offrire rendimenti mediamente più alti rispetto al passato, contribuendo a garantire un significativo afflusso di finanziamenti verso il settore privato. Dal mercato dei covered bond viene dunque un segnale positivo per l’economia italiana, come rilevato in occasione del convegno “Securitisation and Covered Bonds 2011”, organizzato dall’Associazione Bancaria Italiana in collaborazione con l’Association for financial markets in Europe (Afme) a Milano.

Tra i temi chiave affrontati nel corso dell’evento – cui hanno partecipato istituzioni italiane ed europee, banche commerciali, player internazionali, studi legali, service provider e società di revisione e consulenza – gli scenari e le tendenze nel mercato italiano e internazionale delle cartolarizzazioni e dei covered bond, le riforme legali e regolamentari e come queste ultime stiano cambiando le dinamiche interne al mercato dei capitali e le iniziative del mercato in tema di trasparenza per ripristinare la fiducia degli investitori. Negli ultimi anni l’ABI ha riposto grande interesse nei covered bond, mercato nuovo per l’Italia ma inserito in un contesto europeo già maturo e competitivo, valida opzione complementare rispetto alle cartolarizzazioni nell’ambito delle strategie per reperire liquidità. Peraltro il mercato della cartolarizzazione evidenzia ancora difficoltà nella ripresa, sebbene le statistiche degli ultimi due anni mostrino un timido ritorno delle emissioni internazionali collocate presso investitori.

Attualmente i volumi delle obbligazioni bancarie garantite emesse rendono l’Italia ancora distante dai livelli raggiunti della maggior parte dei principali Paesi europei. Va tuttavia ricordato che il completamento della legislazione secondaria nel 2007 è coinciso con l’inizio della crisi finanziaria e il mercato ha avuto qualche problema nella partenza. Solo dall’estate del 2009 il comparto ha finalmente cominciato a ripartire. Nel corso del 2010 nove gruppi bancari italiani hanno emesso obbligazioni bancarie garantite per circa 15 miliardi. Ad oggi, nel solo periodo gennaio-agosto 2011 le emissioni sono state pari a 21 miliardi, facendo registrare un incremento rispetto all’ammontare complessivo di tutto il 2010. A fronte di risultati importanti verso un pieno sviluppo del mercato delle obbligazioni bancarie garantite, l’auspicio dell’industria bancaria italiana è che tali volumi crescano ancora con l’obiettivo di sfruttare compiutamente il potenziale del mercato domestico, che è stimabile in oltre 200 miliardi.