Il presidente Marcello Meroi ha incontrato a Palazzo Gentili il presidente dell’Adoc e direttore di “Progetto Sviluppo Tuscia”, Mauro Belli, il presidente della Confartigianato, Stefano Signori, e Patrizia Germini, dirigente della Confesercenti in rappresentanza del presidente Vincenzo Peparello. Al centro dell’incontro la comune volontà di costruire il Patto per lo Sviluppo della Tuscia proposto da Adoc, Confartigianato, Confesercenti, Federlazio in collaborazione con “Progetto Sviluppo Tuscia”, come già espresso nel “Focus Impresa e Lavoro” dello scorso 6 settembre a cui hanno partecipato tutte le associazioni di categoria, i consumatori, i sindacati le banche.
La sottoscrizione di questo Patto, nelle intenzioni dei proponenti, dovrà mettere in evidenza chi ha veramente a cuore lo sviluppo, la crescita e l’occupazione nella provincia di Viterbo attraverso proposte concrete. Il Patto, infatti, si propone come un programma di azioni in ogni singolo settore produttivo, dall’agricoltura all’artigianato, dal commercio al turismo, dalle cooperative ai consumatori, dalle piccole e medie imprese e alle parti sociali. Con il contributo di Provincia, Comuni e Regione si cercherà di operare tutti insieme per lo sviluppo del territorio attraverso la formazione, l’innovazione e la ricerca di nuovi mercati, l’incentivazione di nuove aziende, consorzi, reti di imprese con la prospettiva di creare nuovi posti di lavoro e ridurre il tasso di disoccupazione che attanaglia la Tuscia.
Il presidente Meroi si è detto entusiasta dell’iniziativa e, insieme ai proponenti, incontrerà tutte le altre associazioni di categoria e i sindacati, anche alla presenza di esperti, per discutere con loro e definire un “Patto per lo Sviluppo e la Crescita” ampiamente condiviso e partecipato. Meroi ha tenuto poi a ribadire la necessità di un coinvolgimento degli istituti bancari, e a tale scopo ha anche suggerito la costituzione di un osservatorio sulle banche, con il mondo dall’ industria e della piccola e media imprese, con il fine di monitorare e valutare quanto l’attività dei numerosi istituti di credito incida realmente sullo sviluppo del territorio.