Conservazione cordone ombelicale: Antitrust blocca spot di sei società

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Messaggi informativi corretti sulle reali potenzialità di cura legate all’utilizzo dei cordoni ombelicali conservati all’estero. E’ il risultato ottenuto dall’Antitrust da sei società indagate per possibili pratiche commerciali scorrette. Le società Future Health Italia, Sorgente, Crylogit Regener, Futura Stem Cells, Cryo Save Italia e Smart Bank si sono infatti impegnate a chiarire, nelle loro brochure e in tutte le altre modalità informative, le reali applicazioni terapeutiche delle cellule staminali emopoietiche cordonali, la numerosità dei trapianti effettuati distinti nelle due tipologie (autologhi, oggetto del servizio acquistato dai futuri genitori, e allogenici, con campioni messi a disposizione dal Servizio Sanitario Nazionale attraverso la rete delle banche del sangue per le donazioni solidaristiche), la garanzia della durata della conservazione dei campioni di sangue (15-16 anni) a fronte del periodo anche più lungo, 20/25 anni, relativo al servizio di conservazione offerto, la compatibilità genetica in ambito familiare e le problematiche da superare per l’eventuale rientro dei campioni in Italia per un loro utilizzo.

Secondo l’Antitrust la nuova formulazione dei messaggi e l’insieme delle informazioni complessivamente veicolate dalle aziende consente ai genitori che devono decidere se attivare il servizio di conservazione del cordone all’estero, di farlo in maniera consapevole, avendo a disposizione tutti gli elementi necessari anche relativamente ai punti più controversi, considerando sia l’attualità e la continua evoluzione della materia, sia la delicatezza e il tecnicismo di tematiche relative alla salute e alla cura di patologie.

“Con i provvedimenti adottati – spiega il Presidente dell’Antitrust Antonio Catricalà – abbiamo ottenuto dalle aziende la fondamentale chiarezza informativa per un tema che tanto interessa i nostri cittadini. Ora spetta al Parlamento decidere se autorizzare la conservazione dei cordoni anche nel nostro Paese. Si tratta di stabilire se ha senso ‘costringere’ alla migrazione, togliendo possibilità di sviluppo in questo settore. Se si scegliesse in questo senso sarebbe però necessario destinare una parte dei profitti al finanziamento dei centri pubblici”.