Si è svolta ieri a Palazzo Chigi una riunione sulla situazione della raffineria Eni di Porto Marghera. L’incontro è stato presieduto dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta. Hanno partecipato Stefano Saglia, sottosegretario al Ministero per lo Sviluppo economico ed i rappresentanti dei ministeri del Lavoro e Ambiente. Presenti anche il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, Francesca Zaccariotto, presidente della Provincia di Venezia, Giorgio Orsoni, sindaco del Comune di Venezia, Paolo Scaroni, amministratore delegato dell’Eni ed i rappresentanti dei sindacati di categoria Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uilcem- Uil.
Durante l’incontro, i rappresentanti degli enti locali hanno sottolineato che la chiusura dell’impianto di Porto Marghera impatta su un’area già fortemente colpita da altre crisi industriali e hanno richiesto che il governo si faccia carico di esaminare misure per la reindustrializzazione dell’area.
L’Eni ha illustrato la situazione del settore della raffinazione a livello europeo ed ha offerto un quadro del proprio sistema di raffinazione e le criticità che sta affrontando a partire dal 2009 con le pesanti ricadute sul conto economico. L’azienda ha quindi confermato la volontà di applicare l’accordo sottoscritto con le organizzazioni sindacali di categoria nazionali ed ha ribadito la scelta di riavviare le produzioni della raffineria a partire 1 maggio 2012. Nonché di assicurare gli attuali livelli retributivi, anche ai lavoratori in cassa integrazione.
I rappresentanti dei sindacati di categoria hanno chiesto, tra l’altro, al governo di farsi garante degli impegni relativi al riavvio, a partire da maggio, della raffineria da parte dell’Eni e di attivare le iniziative utili al rilancio della competitività del settore.
A tal fine, nel pomeriggio di oggi si è aperto un tavolo di confronto presso il ministero dello Sviluppo economico. Durante la riunione, il governo ha assicurato ai rappresentanti degli enti locali e del sindacato che si farà garante degli impegni assunti dall’Eni per l’area di Porto Marghera, per quanto riguarda in particolare il riavvio dei processi di raffinazione.