Allarme crisi: le case pignorate all’asta. Chi compra gli immobili?

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L’aumento degli immobili pignorati e messi all’asta giudiziaria sono la prova tangibile degli effetti drammatici della crisi che si è abbattuta prepotentemente sulle famiglie e sulle imprese che ormai, oberate da una pressione fiscale asfissiante conseguente anche dalla difficoltà perdurante del governo in carica nel trovare misure per lo sviluppo e per far uscire dal tunnel della recessione il Paese, troppo spesso, non riescono a far fronte ai propri debiti.

Come è noto, in termini assai semplici, l’asta giudiziaria di un immobile giunge all’esito di una procedura di pignoramento avviata da un determinato creditore che, nel momento storico in cui parliamo, è rappresentato per lo più da banche e finanziarie per mutui e finanziamenti non pagati, ma anche qualsiasi altro soggetto che vanti un credito, come per esempio, fra gli altri, Equitalia.

La vendita rappresenta, quindi, il momento più patologico del procedimento di esecuzione avviato in tribunale, ossia certifica l’impossibilità per il proprietario di non essere riuscito a far fronte al pagamento del proprio debito neanche attraverso accordi di conversione o dilazioni.

Quando si è giunti all’asta, per il debitore – proprietario è quindi ormai troppo tardi per cercare di ripianare il proprio debito e così, purtroppo, il diritto di credito si può trasformare in speculazione da parte di soggetti che ruotano intorno a questo meccanismo perverso, su quelle stesse case o immobili in genere pignorati che in gran parte dei casi vengono comprati a prezzi vantaggiosissimi ed inferiori alle stime di mercato.

Al di là delle non rare inchieste giudiziarie che hanno riguardato diverse province del territorio nazionale e che hanno dimostrato l’esistenza di organizzazioni criminali dedite a “turbare” il regolare svolgimento delle aste, vi è da dire che indipendentemente dalla commissione o meno di reati connessi a tale mercato del low cost immobiliare, la ricerca dell’affare in un momento di crisi come questo diviene quasi più semplice, per non dire naturale, in quanto se fino a qualche mese fa i beni di un certo pregio trovavano sempre un compratore al primo incanto adesso capita spesso che l’asta vada deserta e debba essere ripetuta a prezzi sempre più bassi.

Per evitare qualsiasi tipo di speculazione, per impedire che avvoltoi lucrino sui drammi delle famiglie e delle imprese, in un momento di grave crisi come questo, nel quale soggetti senza scrupoli e con liquidità che spesso derivano da altri affari illeciti hanno vita più facile, Giovanni D’Agata componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti” ribadisce la necessità della massima vigilanza da parte delle autorità competenti e quindi della magistratura sia delle esecuzioni civili che inquirente.