Sono circa 80 milioni le carte di pagamento bancarie in circolazione in Italia, con un aumento del 4% in un anno e dell’8% nell’ultimo triennio. A crescere sono soprattutto le prepagate, che fanno registrare un incremento del 16%, seguite dalle carte di credito (+6%) e di debito (+1%).
Diminuiscono invece le revolving (-6%). A fotografare questo trend di crescita nella diffusione del “denaro di plastica” è il rapporto dell’ABI (dati al 31 dicembre 2010) presentato nel corso del convegno “Carte”, in corso oggi e domani a Palazzo dei Congressi a Roma.
Dati alla mano, dunque, prosegue la rincorsa italiana al resto d’Europa nell’utilizzo del “denaro di plastica”, anche grazie alla sempre maggiore diffusione delle carte e alla capillare presenza sul territorio delle infrastrutture per fare pagamenti e prelievi (1,2 milioni di POS e quasi 47 mila ATM nel 2012). “L’industria dei pagamenti – ha detto il direttore generale dell’ABI, Giovanni Sabatini – oggi può contare, oltre che sull’ampia diffusione e varietà delle carte, anche su nuovi protagonisti come i tablet e gli altri device interattivi per i mobile payments, con una varietà di soluzioni innovative che vanno dai pagamenti contactless alle transazioni in remoto. La strada per limitare l’uso del contante a favore di strumenti più moderni, evoluti e sicuri, tuttavia, è ancora lunga e richiede continui interventi regolamentari, tecnologici e d’innovazione”.
Ecco, in sintesi, la fotografia che emerge dalla ricerca realizzata dall’ABI col Consorzio Bancomat.
Le carte nelle tasche degli italiani
Ma quali sono le carte di pagamento più diffuse nelle tasche degli italiani? Le 80 milioni di carte in circolazione – spiegano i dati del rapporto ABI – sono in buona parte carte di debito come il Bancomat (33,3 milioni) e carte di credito (oltre 36 milioni). Sempre più diffuse, però, sono le prepagate, che hanno superato quota 5 milioni, mentre diminuiscono le carte revolving (3 milioni).
Il “denaro di plastica” è più diffuso al Nord, dove si concentra il 56% delle carte in circolazione, contro il 24% del centro e il 20% di Sud e isole.
Non tutte le carte – ad ulteriore testimonianza del ritardo italiano rispetto al resto d’Europa – sono però utilizzate assiduamente da chi le possiede. Le carte attive, ossia che hanno fatto almeno un’operazione nel 2010, sono 54 milioni (68%): il 92% delle carte di debito (30,6 milioni), il 48% delle carte di credito (17,3 milioni), l’85% delle prepagate (4,5 milioni) e il 46% delle revolving (1,5 milioni).
1,6 miliardi di pagamenti col “denaro di plastica” nel 2010
Pagare con le carte i propri acquisti oggi è sempre più facile, anche perché presso gli esercizi commerciali sono istallati 1,2 milioni di Pos (il 52% al nord, il 24% al centro e il restante 24% al sud e isole). Nel 2010, le carte usate per fare acquisti e pagamenti sono state 48 milioni, che hanno effettuato 1,6 miliardi di transazioni su Pos (+3%), per un ammontare complessivo di 130 miliardi di euro. Il maggior numero di acquisti è stato fatto con le carte di debito (54%, pari a 857 milioni di operazioni, per un ammontare di 59,6 miliardi di euro). Seguono le carte di credito (41%, pari a 653 milioni di operazioni, per un ammontare di 64,4 miliardi di euro), le prepagate (4%, pari a 64 milioni di operazioni, per un ammontare di 3,7 miliardi di euro) e le revolving (2%, pari a 26,8 milioni di operazioni, per un ammontare di 2,2 miliardi di euro).
In un anno, ogni carta ha fatto in media 33 pagamenti. In particolare, per lo shopping le carte di debito sono state usate 31 volte, le carte di credito 41, le prepagate 20 e le revolving 21. Lo scontrino medio complessivo è stato di 82 euro: le carte di credito e le revolving sono state impiegate per importi medio-alti (rispettivamente 99 e 84 euro), mentre le carte di debito e le prepagate per pagamenti più contenuti (rispettivamente 70 e 71 euro).
900 milioni i prelievi agli sportelli automatici
Anche prelevare denaro contante non è un problema, considerando che oggi in Italia ci sono circa 47 mila ATM, peraltro sempre più evoluti e in grado di offrire servizi innovativi rispetto al semplice prelievo. Oltre un terzo (36%), infatti, è Web based, ossia basato su protocolli internet che garantiscono alti livelli d’efficienza abilitando servizi informativi e dispositivi con la stessa logica e velocità di esecuzione dell’internet banking.
Nel corso del 2010 agli ATM sono state fatte circa 1,4 miliardi di operazioni (prelievi, versamenti, ricariche telefoniche, ecc.), pari a circa 34 operazioni per carta. La più frequente è stata il prelievo (oltre 900 milioni), seguita dalla ricarica telefonica (166 milioni). In media, ogni “tessera di plastica” ha fatto: 22 prelievi, 5 operazioni di anticipo contante, 1 pagamento, 4 ricariche telefoniche, 3 ricariche di carte servizi, 1 versamento e 1 prelievo in valuta.
L’ammontare complessivo delle operazioni agli sportelli automatici ha raggiunto 244 miliardi di euro. Di questi, 148 miliardi di euro sono prelievi, 6,3 miliardi anticipi contante, 5,3 miliardi pagamenti, 5 miliardi ricariche telefoniche, 14,9 miliardi ricariche di carte servizi, 60 miliardi versamenti e 4,1 miliardi prelievi in valuta. L’importo medio delle operazioni è stato di 162 euro per i prelievi, 139 per gli anticipi contante, 95 per i pagamenti, 31 per le ricariche telefoniche, 109 le ricariche di carte servizi e 1265 per i versamenti.