Su indicazione e seguendo i preziosi suggerimenti e consigli dell’avvocato leccese Luigi Pomes, appassionato ed esperto di filatelia di lungo corso, Giovanni D’Agata, componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti”, si sofferma su una delle nuove frontiere delle frodi che riguardano una platea, quella degli appassionati di filatelia che in Italia conta migliaia di collezionisti.
Negli ultimi anni il mercato collezionistico, infatti, si è notevolmente ampliato grazie soprattutto alle vendite on-line da parte sia di privati che di commercianti e se da un lato questo fatto si è rivelato estremamente positivo per l’aumento dell’offerta ed il conseguente contenimento dei prezzi (in rapporto ai canali tradizionali), dall’altro ha favorito l’affacciarsi di venditori senza scrupoli che, supportati dalle nuove tecnologie (scanner, stampanti, ecc.), hanno invaso il mercato con materiale falso o artefatto.
Dal momento che il fenomeno si caratterizza prevalentemente per piccoli trucchi (francobolli ridentellati, soprastampe verosimili, varietà improbabili, scarti di stamperia, timbrature postume, ecc.) venduti a prezzi relativamente bassi ad un largo numero di malcapitati collezionisti, è chiaro che solo attraverso una comunicazione diffusa è possibile contrastare questi speculatori, che si sentono tranquilli in quanto le truffe di piccola entità spesso non vengono perseguite ma nello stesso tempo sottraggono risorse al collezionismo e fanno disamorare gli appassionati.
Un importante ausilio per far sparire dalle vendite il materiale fasullo è costituito dalla cosiddetta “legge Giovanardi” la numero 254 del 14 ottobre 2004, che ha fatto diventare reato, punibile con la reclusione e forti ammende, la contraffazione o alterazione, l’acquisto, detenzione e messa in circolazione di francobolli non solo attualmente in corso ma che hanno avuto in passato corso legale, emessi sia in Italia che da stati esteri (la norma non mira a sanzionare gli acquirenti in buona fede ma chi mette in circolazione dei falsi sapendo che lo sono o essendo l’autore della contraffazione).
In questa ottica un segnale forte è stato dato dalla Federazione delle Società Filateliche Italiane, che da un paio di anni, in collaborazione con il Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Firenze, ha avviato un’intensa attività di lotta contro i falsi denominata “Osservatorio Falsi Filatelici”, segnalando centinaia di inserzioni dubbie che hanno anche portato alla denuncia all’autorità giudiziaria di alcuni falsari ed al sequestro (solo nel 2010) di circa 170 kg. di materiale pronto per essere posto in vendita.
Occorre pertanto che i collezionisti tengano gli occhi vigili su tutte le vendite, in particolar modo su quelle on-line, diffidando da presunti “affaroni” e qualora si imbattano in oggetti sospetti possono per esempio inviare una mail a info@fsfi.it descrivendo il materiale in vendita, dopodiché la Federazione, ove ne ricorrano i presupposti e previo parere peritale, inviterà il venditore ad eliminare l’oggetto oppure procederà alla segnalazione/denuncia presso le autorità competenti.