Costruire una vera e propria “rete regionale delle economie solidali contro gli sprechi” e trasformare lo spreco in risorsa: sono i principali obiettivi di Alimentis, il progetto che verrà presentato questa mattina alle 9.30 nella sala Angioy del palazzo della Provincia di Sassari. Promosso dall’Agenzia regionale per il lavoro in collaborazione con Last Minute Market, Università di Bologna e Caritas San Saturnino Fondazione Onlus, il progetto prosegue a livello regionale l’esperimento “Last minute market – il mercato dell’ultimo minuto” in atto nell’area vasta di Cagliari. «Il progetto si fonda sulla donazione diretta da parte degli esercizi commerciali di beni alimentari rimasti invenduti per le ragioni più varie, ma ancora perfettamente salubri, alle associazioni di assistenza che amministrano mense per indigenti e a quelle che gestiscono l’assistenza agli animali d’affezione», spiega l’assessore provinciale delle Politiche sociali, Bruno Farina, al cui settore di competenza la Provincia di Sassari ha affidato, accogliendo l’invito dell’agenzia regionale a partecipare all’esperimento, il compito di coordinamento e di coinvolgimento di tutti i soggetti solidali che già operano nella raccolta e distribuzione di beni alimentari o che erogano pasti caldi. «L’iniziativa consente di migliorare la qualità dell’assistenza agli indigenti – prosegue Farina – ma più in generale, della realizzazione del progetto si avvantaggia l’intera comunità, che trae benefici di tipo sociale e ambientale dalla diminuzione del flusso dei rifiuti in discarica».
Alla base di Alimentis esiste un rapporto fiduciario che riproduce quello del negoziante e del cliente: gli incaricati del ritiro da parte delle associazioni caritative “fanno la spesa” presso i donatori aderenti e utilizzano immediatamente gli alimentari invenduti per i propri scopi benefici. La differenza con gli altri modelli già in uso è il concetto di spesa dell’ultimo minuto, che non prevede quindi stoccaggio e giacenza di prodotti e ne riduce al massimo i successivi sprechi e costi. Il modello è sostenuto normativamente dalla legge 155 del 25 giugno 2003, la cosiddetta “legge del buon samaritano”, e promuove un’azione che si può definire di sviluppo locale auto-sostenibile, con ricadute positive a livello ambientale, economico e sociale.
Le istituzioni pubbliche e le società di smaltimento rifiuti, così come i produttori e i consumatori entrano a far parte di un circolo “virtuoso” basato sulla filosofia dello “spreco utile” che permette il miglioramento della qualità nell’assistenza agli indigenti e, più in generale, della vita dell’intera comunità, procurando benefici di tipo sociale e ambientale.
L’appuntamento di domani in sala Angioy è aperto a tutte le parti in causa a livello territoriale. «Alimentis coinvolge tutte le tipologie di attività commerciale, dalla grande struttura distributiva al piccolo negozio di alimentari di vicinato per arrivare alla mensa industriale – dice ancora l’assessore provinciale – così come tutti gli enti caritativi e le associazioni no profit, in grado di esercitare una domanda di prodotti invenduti per assistere gli indigenti o occuparsi del mantenimento degli animali abbandonati». Nel corso del primo incontro esplorativo, tenutosi a inizio estate, il progetto era stato accolto con favore. «Alimentis permette di coniugare le esigenze delle imprese for profit e degli enti no profit, con ricadute positive a livello ambientale, economico e sociale, promuovendo un’azione di sviluppo sostenibile», era stato sottolineato da più parti. Ora inizia la fase operativa.