Aprire una casa editrice, trasformando una passione in un’attività imprenditoriale di lungo periodo. Un’ambizione che non si improvvisa, ma che richiede una conoscenza del mercato, dei canali di distribuzione, della normativa.
Presenza in libreria, visibilità, distribuzione (anche on line) restano infatti i problemi centrali per sopravvivere nel settore. Per questo, l’Aie/Ediser ha organizzato per gli ‘esordienti’ un corso che ha preso il via a Roma (al Pick Center, in via Boezio 6), dal titolo emblematico: ‘Come diventare editori. I primi passi per aprire una casa editrice’. Il corso, a pagamento, è tenuto da Giovanni Peresson (Ufficio studi Aie, Scuola librai Umberto ed Elisabetta Mauri) e Gianmarco Senatore (Ufficio Aie di consulenza legale ai soci).
Una full immersion in due giornate per conoscere il complesso di norme che regolano l’esercizio dell’attività editoriale: gli adempimenti previsti nel momento in cui si avvia una casa editrice, le norme seguite in materia di contratti di edizione e di normativa fiscale, ma anche le prassi commerciali, il quadro della distribuzione e gli elementi da considerare nel definire una prima traccia di conto economico e di fattibilità editoriale del progetto. E, ancora, un approfondimento per capire come iniziare ad avviare un’attività tenendo conto degli sviluppi che si preannunciano a breve sul versante dell’editoria digitale (non necessariamente solo e-book), della distribuzione attraverso piattaforme e store on line, di nuovi modi di fare scouting editoriale. Conoscenze fondamentali per entrare in un mondo che conta circa 2.500 case editrici attive in Italia (in base ai dati dell’Ufficio studi Aie), che hanno una presenza diffusa e stabile in tutte le librerie del territorio nazionale. Ma sono più del triplo, 7.590 per la precisione, le realtà editoriali anche con un solo titolo all’attivo. E nel solo 2009 le nuove nate sono state 79, mentre quelle cessate quasi il doppio, 122.